A Montemurlo arriva la Calza della solidarietà: al via la raccolta di giochi per donare un sorriso ai bimbi delle famiglie in difficoltà economica
La “Calza della solidarietà” porta i giochi e i dolci della Befana in tutte le case, anche in quelle famiglie dove la crisi e le difficoltà economiche si sono fatte sentire in maniera pesante. L’iniziativa è promossa dal Lions Montemurlo e Leo Club, Cisom Montemurlo, Croce d’oro Montemurlo, Po’sto’ Cafè con il patrocinio del Comune di Montemurlo.
A Montemurlo, dunque, fino al 4 gennaio prossimo andrà avanti la raccolta di giochi e calze della befana da donare al “Progetto Vela”, l’iniziativa voluta dal Comune con il supporto delle associazioni San Vincenzo de’ Paoli e Caritas di Oste, per sostenere le famiglie indigenti del territorio. «Un gioco, dei dolci: basta poco per far felice un bambino. – spiegano il sindaco Simone Calamai e l’assessore alle politiche sociali, Alberto Fanti – La Calza della solidarietà è una bella iniziativa alla quale invitiamo tutti ad aderire e che dimostra ancora una volta il grande cuore e la generosità del mondo dell’associazionismo locale».
Per aderire all’iniziativa e donare i giochi e le calze della Befana, che poi saranno distribuite ai bambini, ci si può rivolgere al Cafè Post’ ò (via Borselli 89 a Prato) nell’ orario 7-18, oppure alla Croce D’Oro di Montemurlo (via Bicchieraia, 6) dalle 8-20 e al Cisom Montemurlo (via Alfieri, 1) dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 nei giorni 28-29-30 dicembre e 4 gennaio.
Il progetto Vela a Montemurlo è finanziato dal Comune con 50 mila euro e si occupa, attraverso la San Vincenzo e la Caritas Oste, di fornire sostegno alimentare, di pagare le bollette delle utenze ma anche di acquistare materiale scolastico per i bambini.
Le famiglie che a Montemurlo sono seguite dal progetto sono oltre 100. Il sindaco Calamai nei giorni scorsi ha conferito alla San Vincenzo de’ Paoli e alla Caritas di Oste due encomi per ringraziarli del lavoro a sostegno dei più fragili, un impegno che non si è mai interrotto neppure durante le settimane più dure della pandemia.