27 Ottobre 2020

Silli in pressing sul governo per il distretto: “Crediti d’imposta e strumenti che facilitino le fusioni tra imprese”


Crediti d’imposta per le aziende tessili e strumenti che facilitino le fusioni tra imprese. Sono due delle linee di intervento su cui il deputato pratese di Cambiamo Giorgio Silli sollecita il governo, per sostenere il distretto, alle prese con la crisi economica innestata dalla pandemia.

“Salvare il distretto deve essere il mantra per tutte le forze politiche, in maniera trasversale, per i prossimi mesi. Purtroppo il Paese difficilmente potrà ammortizzare una nuova chiusura, seppur selettiva, di attività commerciali o produttive. I numeri parlano chiaro ed i crolli dei fatturati delle aziende tessili (e non solo) pratesi lasciano intravedere il rischio, da gennaio, di un aumento sensibile del tasso di disoccupazione” afferma Silli, che continua: “Al momento sto cercando di far posticipare al governo l’entrata in vigore del nuovo codice della crisi di impresa (previsto per l’estate 2021) che avrebbe effetti devastanti, di fatto anticipando il fine vita di aziende in difficoltà”.

In uno dei decreti della prima ondata Covid è riportata la possibilità di ottenere un credito di imposta per il 30% del valore di magazzino delle aziende tessili in eccedenza rispetto agli anni passati.
“Non saranno milioni di euro che piovono sulle imprese – afferma Silli – ma possono comunque essere qualche decina di migliaia di euro per dare una boccata di ossigeno”.
“La fusione fra aziende – continua il deputato e coordinatore regionale toscano di Cambiamo – è sempre stato un mio pallino, del resto la microimpresa ha fatto la storia del nostro Paese ed è stata una benedizione per il nostro distretto; oggi però rischia di non farcela più e palesemente non ha le spalle per reggere colpi come è stato il lockdown di primavera. Stiamo lavorando insieme al sindaco Matteo Biffoni affinché nei prossimi provvedimenti si prevedano degli strumenti che facilitino le fusioni fra imprese, che aiutino un’impresa sana a salvarne una in difficoltà, magari acquistandola a fronte di finanziamenti pubblici o forti crediti d’imposta”.