Il Covid condiziona anche la raccolta delle olive. Frantoio di Rocca a Montemurlo: “Olio di grandissima qualità ma resa inferiore” FOTO


La pandemia colpisce anche il mondo dell’olio e lo fa in una maniera del tutto particolare. A raccontarlo è Felice Curcetti dell’azienda agricola Felice Agricoltura che dal 2016 gestisce lo storico Frantoio biologico della Rocca a Montemurlo: «Quest’anno abbiamo iniziato la frangitura prestissimo, già dal 2 ottobre scorso, quando di solito partivamo dopo la metà del mese. Quest’anno siamo stati costretti ad aprire il frantoio in anticipo, perché avevamo tantissime richieste. – racconta – Molti privati cittadini, proprietari di piccole olivete, infatti, hanno anticipato di diverse settimane la raccolta per paura delle possibili restrizioni governative per il contenimento dell’epidemia da Covid. In molti di loro, infatti, era ancora vivo il ricordo del divieto, attivo nella primavera scorsa, di potersi recare in orti e appezzamenti di terreno e quindi, pur di non perdere il prodotto, hanno anticipato raccolta e frangitura. Le olive però a inizio ottobre erano ancora acerbe e la conseguenza è stata una resa molto bassa tra il 7 e l’8 %, anche se la qualità del nostro olio è altissima».

 

 

L’olio extra vergine d’oliva delle colline montemurlesi, in particolare della zona di Cicignano, quest’anno è privo di difetti, profumato, gustoso, piccante, quasi “un olio balsamico” come lo definisce Felice Curcetti, che quando guarda il “suo” olio s’illumina di soddisfazione. La mosca olearia non ha colpito le produzioni della zona. Un’ estate molto calda e l’assenza di umidità hanno fatto si che la mosca non trovasse le condizioni giuste per proliferare a tutto vantaggio delle olive, che così arrivano al frantoio sanissime. In queste ultime settimane le rese delle olive, che hanno potuto completare la maturazione si sono alzate, arrivando anche all’11%, inferiori comunque al 13, 14% degli anni passati, ma si tratta solo delle olivete che si trovano nelle zone più esposte al sole, come quelle di Cicignano, sopra la Rocca di Montemurlo, o quelle alle pendici della Calvana. In altre zone soprattutto in pianura, colpa delle piogge delle ultime settimane e dell’abbassamento delle temperature, le olive non hanno completato del tutto la maturazione e le rese continuano ad essere inferiori rispetto al passato. «A settembre le olive sembravano avanti, a ottobre però il tempo si è guastato e ha bloccato la maturazione tanto che a metà ottobre facevamo le stesse rese dell’inizio del mese, quando invece l’aumento doveva essere esponenziale» spiega Felice Curcetti. Il 2020 vede quindi una maggior produzione di olive rispetto ad un 2019 disastroso, anche se con rese inferiori rispetto alla media del passato, una tendenza che sembra confermarsi però a livello nazionale. Siamo lontani dai livelli del 2018, quando il frantoio della Rocca continuò a frangere fino a gennaio, talmente tante erano le olive. La qualità resta comunque eccellente.

 

 

«L’olio di Montemurlo è davvero il nostro oro verde. – sottolinea l’assessore alla promozione del territorio, Giuseppe Forastiero – Un prodotto straordinario, un alleato prezioso per la salute. Purtroppo quest’anno, a seguito dei provvedimenti per il contenimento della pandemia, abbiamo dovuto annullare la Festa dell’olio, l’evento clou per la valorizzazione di questa nostra eccellenza, ma è importante che le persone sappiano che a Montemurlo la produzione dell’olio non si è fermata e che è possibile comprare un olio di grandissima qualità». A Montemurlo esistono tre varietà di olivi autoctoni che rendono l’olio montemurlese particolarmente ricco di polifenoli e con un colore verde smeraldo unico. Si tratta dell’olive “bianca di Cicignano”, un’oliva che non diventa mai nera e che quindi è ricchissima di clorofilla, la sostanza che rende l’olio di Montemurlo verdissimo. Ci sono poi la mora e il frantoiano di Montemurlo, olivi che rendono l’olio buono al gusto e particolarmente utile per la salute a tavola.