Crescita del contagio, Toscana terza peggior Regione d’Italia: boom di positivi nell’ultima settimana


La Toscana è la terza peggior regione italiana per crescita del contagio da coronavirus nella settimana dal 21 al 27 ottobre. Nella settimana in questione, in Toscana la curva del contagio si è impennata: i casi sono cresciuti del 43,4% rispetto alla settimana precedente. Peggio hanno fatto registrare soltanto Umbria (+54% e Campania (+50,9%), a fronte di una media nazionale di aumento dei covid positivi del 30%. Il dato si spiega solo parzialmente con l’alto numero di tamponi effettuati (1524 test ogni 100.000 abitanti, a fronte di una media nazionale di 1197 test per 100.000 abitanti). La rilevazione è contenuta nel rapporto della Fondazione indipendente Gimbe, pubblicata oggi 

Negativi, per la nostra Regione, sono anche i dati degli attualmente Covid-positivi in rapporto alla popolazione complessiva. In questa classifica, la Toscana è di nuovo terza su 20 regioni in Italia, con 564 contagiati ogni 100.000 abitanti. Peggio va soltanto in Valle d’Aosta (1.088) e Campania (566). Dietro la Toscana, si classificano anche Lombardia (546) ed Umbria (540), a fronte di una media nazionale di 423 contagiati ogni 100.000 abitanti.  

Dati più confortanti arrivano dai ricoverati con sintomi in rapporto alla popolazione. In questa graduatoria, la Toscana, con 21,6 degenti ogni 100.000 abitanti, è al nono posto, al di sotto della media nazionale (23,1). La situazione è peggiore in Liguria (54 ricoverati Covid ogni 100.000 abitanti), Piemonte (46,3), Lombardia (27).  

Per quanto riguarda invece i ricoverati in terapia intensiva, la Toscana ne conta attualmente 3,2 ogni 100.000 abitanti, ed è la terza peggior regione, a fronte di una media nazionale di 2,3.  

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, commenta così i risultati nazionali del rapporto: «I dati dell’ultima settimana documentano il crollo definitivo dell’argine territoriale del testing & tracing, confermano un incremento di oltre il 60% dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e fanno registrare un raddoppio dei decessi. In alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedali».  

«L’epidemia è già fuori controllo in diverse aree del Paese da oltre 3 settimane – prosegue Cartabellotta – insieme al continuo tentennamento di Sindaci e Presidenti di Regioni nell’attuare lockdown locali stanno spingendo l’Italia verso la chiusura totale. Senza immediate chiusure in tutte le zone più a rischio, serviranno a breve almeno 4 settimane di lockdown nazionale per abbattere la curva dei contagi e permettere di assistere i pazienti in ospedale, al fine di evitare una catastrofe sanitaria peggiore della prima ondata. Perché questa volta, oltre al dilagare dei contagi anche nelle regioni del Sud, meno attrezzate dal punto di vista sanitario, abbiamo davanti quasi 5 mesi di stagione invernale con l’influenza in arrivo».

 

 

Commenti
  • Valerio Verdi Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
    30/07/2020 - 09:55
  • Valerio Verdi Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
    30/07/2020 - 09:55
  • Valerio Verdi Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry's standard dummy text ever since the 1500s,
    30/07/2020 - 09:55