«Le nostre scuole sono pronte a ripartire in sicurezza grazie al lavoro di squadra e al dialogo tra istituzioni». Lo ha detto Ilaria Bugetti, consigliera regionale uscente e candidata al consiglio regionale nella lista Pd alle prossime elezioni, durante l’incontro con l’assessore regionale all’Istruzione Cristina Grieco, gli assessori alla Scuola di alcuni Comuni dell’area pratese e il referente della Rete delle Istituzioni Scolastiche di Prato Stefano Pollini, che si è tenuto nel pomeriggio di oggi, sabato 12 settembre, all’istituto Gramsci-Keynes di Prato. Al centro dell’appuntamento la ripartenza della scuola di lunedì prossimo.
«Dopo tutto il lavoro fatto in questi mesi fianco a fianco tra Regione, Provincia, Comuni e istituti scolastici, mi sembrava giusto incontrarci per guardarci negli occhi prima del momento importante della riapertura della scuole – spiega Bugetti, vicepresidente segretario della commissione Istruzione del consiglio regionale –. Non c’è neanche una scuola in Toscana che non riaprirà lunedì, e questo è un successo raggiunto grazie all’impegno di tutti. La Regione ha messo in campo risorse importanti, come quelle per l’edilizia scolastica o il trasporto pubblico, e presto saremo in grado di utilizzare anche quelle della riprogrammazione dei fondi strutturali europei (264 milioni di euro in tutto). Per usarle al meglio bisogna quindi mantenere alta l’attenzione: tanto lavoro è stato fatto, ma adesso è necessario non mollare la presa e proseguire il percorso intrapreso».
Novità delle ultime ore, ogni istituto scolastico toscano avrà un proprio medico di riferimento. «È una sicurezza in più sia per le famiglie che per le scuole – afferma la consigliera regionale –. Contribuirà a sentirsi tutti più sicuri e a mitigare la paura, oltre a semplificare la questione dei certificati medici, che aveva destato un po’ di preoccupazione da parte delle famiglie».
«Oltre al tema della sanità c’è poi quello della didattica – conclude Bugetti – perché oltre a pensare all’organizzazione e ai protocolli, che sono ovviamente indispensabili, bisogna pensare ai ragazzi e al loro percorso pedagogico, rimettendoli al centro. In questo senso un obiettivo importante per il prossimo futuro sarà diffondere sempre più l’idea di una scuola aperta, che possa essere frequentata dai ragazzi anche al di fuori dell’orario canonico e che dia loro la possibilità, con laboratori e attività, di recuperare quello che è mancato loro in questi mesi».