In 600 in piazza delle Carceri per la chiusura della campagna elettorale di Giani: “Prato e Firenze insieme verso la vittoria”
“Quando Prato e Firenze stanno insieme non ce n’e’ per nessuno”. Sgombera il campo dai vecchi campanilismi e fa appello al senso di solidarietà e collaborazione, il candidato del centrosinistra alle prossime regionali Eugenio Giani, che sale sul palco di piazza delle Carceri per chiudere la campagna elettorale in vista del voto del 20 e 21 settembre. Di fronte a un pubblico di circa 600 persone, Giani fa riferimento all’Istituto degli Innocenti di Firenze, costruito grazie a un lascito del mercante pratese Francesco Datini: il simbolo della speranza, dell’aiuto reciproco, di un intreccio di valori che “la Toscana incarna e rappresenta”.
“I pratesi devono riappropriarsi a pieno della bellezza della loro città – afferma Giani -. Con Matteo (Biffoni, ndr) faremo un ragionamento anche sul fronte culturale”. Nel suo intervento, elogia il saper fare dei pratesi, il loro estro e pragmatismo: tutti aspetti, dice, che serviranno nel dialogo con le istituzioni regionali “che devono essere amiche dei cittadini, vicine al territorio”.
“La Toscana non merita di essere colonizzata dalla Lega: ha già una classe dirigente che sa e può guardare avanti nel segno della continuità – ripete il candidato del centrosinistra -. Oggi a Firenze c’era Susanna Ceccardi, sul palco, con Salvini e Meloni. Aveva bisogno dei tutori. Noi, invece, ce la facciamo da soli”.
In piazza ci sono tutti i sostenitori di Giani presidente: i referenti locali di Europa Verde, Italia Viva, Orgoglio Toscano, Pd, Sinistra Civica Ecologista e Svolta!. C’e’ anche il sindaco Matteo Biffoni, che ha aperto il comizio ricordando l’importanza “delle idee e della passione per la comunità che Giani incarna”.
Sul palco Eugenio Giani ripercorre alcuni punti della sua ricetta per la guida della Regione. A cominciare dalla sanità: una sanità pubblica, presente sul territorio con presidi intermedi, che dialoga col privato ma che nel suo impianto attuale non “verrà spacchettata, diluita o smembrata nel privato”. “Certo dovremo lavorare per migliorarla – spiega – ma i nostri medici e infermieri esprimono un grande livello di eccellenza. Ce lo hanno dimostrato con turni massacranti durante l’emergenza Covid. Abbiamo 420 terapie intensive e siamo stati in grado di curare tutti: in Toscana in nessun caso è stata negata la terapia intensiva, lo stesso non si può dire di altre regioni”. Da qui la promessa: dare una risposta rispetto all’ampliamento degli organici. “Il Cura Italia ce ne dà la possibilità: ne ho parlato anche con il ministro Speranza. Entro la fine dell’anno 3300 medici toscani, infermieri e personale sanitario che attualmente hanno un contratto precario diventeranno dipendenti a tempo indeterminato”.
Altro capitolo, l’aiuto alle famiglie: Giani si dice pronto, non appena diventerà presidente, a proporre un atto di indirizzo che consentirà, già dal prossimo anno, l’introduzione di un bonus per l’asilo nido per le famiglie con un reddito Isee sotto i 40mila euro, in modo da coprire le spese e garantire la totale copertura economica del servizio.
Sul fronte burocrazia, il candidato del centrosinistra ha le idee chiare: “Nominerò un commissario, una sorta di difensore civico che dialoghi con i cittadini, che raccolga le loro segnalazioni per snellire e semplificare le procedure. Vogliamo intervenire – sottolinea – ma con equilibrio e concretezza”. Tra i punti citati come centrali anche la sostenibilità ambientale (“è la sfida che dobbiamo alle nostre generazioni. Non saremo per l’ambientalismo del ‘no’ ma per quello del fare”), le risorse europee del Recovery Fund (“sono risorse preziose, che permetteranno di fare investimenti: il centrosinistra ha voluto tenere i rapporti con l’Europa con questi risultati”), e la cultura. Giani intende fare della cultura un volano di sviluppo per la Toscana, turistico e non solo. “Dall’altra parte c’e’ l’invettiva, il pessimismo cosmico. Il bivio è quindi fra un centrosinistra coerente e centrodestra in stato confusionale. Che critica – conclude Giani – ma non propone nulla di concreto”.
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