Fino a qualche anno fa era delle rotatorie più particolari e apprezzate della città: la riproduzione di un giardino in stile giapponese con piante curate secondo l’arte del bonsai, collinette di terra, muri a secco, un laghetto e un ruscello che davano il benvenuto a chi raggiungeva Prato dalla stazione centrale. Nella gallery sotto, alcune foto della rotonda degli anni passati
Adesso, la rotatoria tra ponte alla Vittoria e piazza Stazione, che fu realizzata e donata dall’Associazione Prato Bonsai al Comune nel 2003, in collaborazione con Asm, si è trasformata in un manifesto di incuria.
La situazione, che abbiamo documentato dopo la segnalazione di una nostra telespettatrice, è oggi questa (nelle foto sotto): erba secca, passerella in legno distrutta, impianto di ricircolo dell’acqua e pompe non più in funzione, targa dell’inaugurazione malmessa, fronde delle piante in disordine, alcuni alberi che paiono malati. Il segnale di maggiore attenzione a questo luogo è rappresentato dalle foto che commemorano il giovane motociclista di 22 anni che in un tragico incidente qui perse la vita nel 2016.
L’associazione Prato Bonsai – spiega il presidente Tommaso Parise – ha curato per anni la manutenzione, per poi dividere il compito con Asm. La partecipata del Comune (oggi Alia) si è occupata e si occupa tuttora del taglio dell’erba in rotatoria, mentre i bonsaisti hanno per alcuni anni proceduto a curare le potature degli alberi. Poi, l’accordo con Asm, che si reggeva anche su un piccolo rimborso spese riconosciuto all’associazione, si è definitivamente interrotto; dal luglio 2016 alla cura degli alberi pensa Consiag servizi.
“Abbiamo inaugurato la rotonda in stile bonsai tanti anni fa, c’era il sindaco Mattei – ricorda Parise – e fu accolta con benevolenza dai pratesi. Ci siamo occupati a lungo della manutenzione. Poi dopo parecchio tempo, per motivi burocratoci, ci è toccato lasciare il mantenimento di questa rotonda. Adesso, tutte le volte che passo di lì, mi viene un po’ il magone a vedere questo stato di incuria; eppure hanno i giardinieri in grado di fare tutto, ma sembra che gli dia noia a mantenerla. A questo punto la potrebbero eliminare”.
“Condivido anche io che così com’è quella rotatoria non possa restare – afferma l’assessore alla città curata Cristina Sanzò -. Come in altre rotatorie, anche in quella di ponte alla Vittoria, viene regolarmente tagliata l’erba. Però il bonsai richiede una cura, delle tecniche e un’attenzione particolare e assidua che l’amministrazione non riesce a garantire. Io non ho mai avuto il piacere di incontrare nè il presidente, né altri componenti dell’associazione Bonsai e vorrei davvero incontrarli al più presto perchè credo che si possano individuare delle modalità di collaborazione per restituire quel decoro e quella bellezza, che quello spazio aveva quando è stato donato alla città e negli anni in cui ne è stato preso cura in maniera appropriata. Prima di andare ad una scelta di tipo diverso e più radicale – per rispetto di coloro che l’hanno progettata, realizzata e si sono impegnati nella cura – vorrei provare a vedere se riusciamo insieme a fare una sinergia, una collaborazione attiva e fattiva per restituire la rotatoria bonsai alla città”.
Dario Zona