“Sul modello della beata Margherita Caiani le francescane minime del Sacro Cuore di Poggio a Caiano anche oggi – nel tempo della pandemia – devono continuare a essere madri per gli uomini e le donne che incontrano “dalla culla alla morte”. È papa Francesco a sottolineare questo carisma di maternità speciale, di cura per l’umanità, nel messaggio inviato sabato alle minime in occasione della celebrazione che ha aperto l’anno giubilare del centenario della morte della beata Caiani, avvenuta l’8 agosto 1921 (il dies natalis, giorno della nuova vita).
La messa, a cui hanno partecipato molte suore provenienti dalle diverse comunità che sono in Italia e tanti poggesi, è stata presieduta dal vescovo Fausto Tardelli. “Quella di madre Margherita Caiani è una testimonianza speciale del carisma femminile – ha affermato – Si è saputa far valere all’inizio del Novecento, in tempi certamente non facili per una donna, si è aperta alla necessità di cura per chi avesse bisogno”, ha sottolineato Tardelli.
Un modello di vita quello di madre Margherita ancora attuale. “La sentiamo viva che cammina con noi in questa terra – ma messo in evidenza la madre generale Salvatorica Serra – è un anniversario non solo per ricordare, ma per rendere attuale e perpetuare un insegnamento semplice e discreto però determinato e soprattutto il suo stile di vita che continua a conquistare tante persone”.
“Il suo ricordo e le sue opere continuano a vivere anche oggi nella nostra comunità – ha messo in evidenza il sindaco Francesco Puggelli, prendendo la parola al termine della celebrazione – Il messaggio di madre Caiani, prendersi cura degli ultimi, resta attuale e invita tutti, credenti o meno, a rimboccarci le maniche, a non limitarsi alla lamentela, a cercare insieme le soluzioni ai problemi”.
Il messaggio di Francesco e l’atto pontificio di concessione della indulgenza sono stati letti dal francescano padre Sandro, cappellano all’ospedale Gemelli di Roma. Erano presenti delegazioni da Viareggio, Piombino, Firenze, Pistoia. Una ventina i sacerdoti concelebranti. Il saluto iniziale è stato rivolto dalla madre generale, suor Salvatorica Serra
“Guai a rifugiarsi in un passato che non è più o in un domani che non è ancora, rifuggendo dall’oggi in cui siamo chiamati a vivere e a operare. Questo anniversario vi chiama a incarnare nel nostro tempo le specificità del vostro carisma”. E’ un passaggio, centrale, del messaggio di papa Francesco. Rivolgendosi alle religiose, Il Santo Padre ha ricordato “lo stile della vostra vita: lo stile della piccolezza” nella scuola del santo Francesco. Papa Francesco ha poi aggiunto una considerazione finale circa una dimensione (“riparatrice”) molto presente nel carisma della fondatrice. “Voi, con le vostre preghiere e i vostri piccoli gesti, gettate nel campo del mondo il seme dell’amore di Dio che fa nuove tutte le cose – ha scritto – Il seme, quando cade in terra, non fa rumore; così sono le tante opere che voi portate avanti in Italia, Brasile, Egitto, Sri Lanka e Betlemme, soprattutto in favore dei bambini e dei giovani. Gesti che sono capaci di rendere più bello il mondo, di rischiararlo con un raggio dell’amore di Dio”.