Da Poggio a Caiano sono arrivate in mezzo mondo, addirittura in una terra affascinante e difficile come la Cina. Non si sono mai date limiti geografici le suore Francescane Minime del Sacro cuore che proprio davanti alla Villa Medicea di Poggio a Caiano hanno la loro casa madre: oggi ci sono comunità in Egitto, Betlemme, Brasile e Sri Lanka, oltre che in Italia. Una dimensione missionaria internazionale che verrà sottolineata anche sabato prossimo, 8 agosto, con la celebrazione, alle 21, presieduta dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, che segna l’inizio di un anno dedicato alla memoria di madre Margherita Caiani, morta nello stesso giorno del 1921.
Erano Minime le sei giovani suore che nel 1932 partirono da Poggio a Caiano verso l’allora assai lontana e misteriosa Cina dove restarono, missionarie nella provincia del Fukien, fino al 1949 quando vennero cacciate dal regime di Mao. Ed erano Minime le altre quattro suore che per 39 giorni, nell’aprile 2002, furono protagoniste di pace a Betlemme durante il violento assedio alla basilica della Natività. Due testimonianze di fede e coraggio nella lunga storia di un istituto religioso femminile francescano, fondato nel 1902 dalla madre Margherita, al secolo Marianna Caiani, proclamata beata nel 1989, da Giovanni Paolo II.
La storia delle suore in Cina – La vicenda delle sei giovanni donne che nel 1932 partirono per la Cina riaffiora sul filo della memoria. Si chiamavano suor Edvige Azara, suor Giacomina Pellegrini, suor Salvatrice Agosti, suor Bruna Lorenzoni, suor Teobalda Colombo, e suor Salesia Sala. È stata quest’ultima – trent’anni fa – a raccontare la storia straordinaria della missione delle Minime in Cina nel volume Estamos en China, curato da Emilio Giovanneschi per la Tipografia Poliglotta Vaticana. C’è il diario non solo dell’avventuroso viaggio delle giovani suore sul transatlantico Conte Rosso ma anche dei 17 anni poi trascorsi nella provincia del Fukien: una vivace testimonianza, in presa diretta, anche su usi e costumi della Cina di allora, compresa la pratica, in quegli anni ancora diffusa e ovviamente ostacolata dalle suore, di “fasciare” i piedini alle bambine per deformarli. Fino alle violenze, contro di loro e contro le persone da loro accolte nella missione, in particolare giovani ragazze, durante la guerra civile fra comunisti e nazionalisti. E poi l’espulsione, nel maggio 1949, con le suore scortate “da un folto gruppo di cristiani che piangevano fra gli stretti sentieri e il folto delle piante”.
Da sabato, un anno dedicato al carisma della beata Margherita – La beata Margherita Caiani, al secolo Marianna, fondatrice delle Minime, sin da giovanissima sceglie la strada della cura degli altri e della missione. Da sabato prossimo nella casa madre dell’istituto, a Poggio a Caiano, inizierà il percorso, lungo un anno, per ricordare il primo centenario del suo “dies natalis. Alle 21 verrà celebrata, all’aperto davanti alla grande chiesa interna dell’istituto, una messa presieduta dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli. “Tutto – assicura la madre generale, suor Salvatorica Serra – si svolgerà, anche con l’aiuto di volontari, secondo le regole di sicurezza con il distanziamento e l’uso della mascherina in vigore per il Covid19. E’ prevista anche una diretta Facebook della cerimonia”.
Oltre che in Italia (partendo dalla casa madre di Poggio esistono loro strutture in Lombardia, Sardegna, Lazio) la presenza attuale delle Minime del Sacro Cuore conferma il carattere missionario in zone molto delicate per equilibri internazionali e di evidente realtà multireligiosa: una casa è a Betlemme, quattro in Egitto, tre in Brasile, due in Sri Lanka. Non a caso, dunque, le preghiere dei fedeli saranno lette in varie lingue: arabo, portoghese, cingalese, tamil, inglese e italiano.