Dona almeno mille euro per la cultura o il paesaggio toscano e il 40 per cento lo potrai scontare dall’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive dovuta da imprese, liberi professionisti e fondazioni (comprese quelle bancarie). Ma se il progetto, presentato da un ente pubblico o un privato o un’associazione senza fine di lucro (ed anche, specificità tutta toscana, da un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto), godesse pure delle agevolazioni nazionali, la somma recuperata complessivamente sulle tasse statali e regionali sarebbe ancora maggiore, fino all’85 per cento.
La Regione (e lo Stato) premiano i ‘mecenati’. Lo spiegano, numeri alla mano, l’assessore alla cultura Monica Barni e la consigliera regionale Ilaria Bugetti a Prato, nel corso di una conferenza stampa al Centro Pecci. Un luogo non scelto a caso, visto che lo stesso museo in passato è stato al centro di un progetto che ha beneficiato dell’Art bonus. Come, nella stessa città, anche il Museo del Tessuto.
“La Toscana – sottolinea Barni – si è dimostrata anche in questo caso avanti rispetto a molte altre regioni. Giunta e Consiglio hanno costruito insieme una bellissima misura, capace di creare un sistema e una rete di collaborazioni che, nel sostegno alla cultura, costituiscono una chiave di volta importantissima”.
La legge toscana è del 2017: Bugetti è stata la seconda firmataria della proposta presentata dal collega Gianni Anselmi. “La prima legge – ricorda – risale al 2012, ma non aveva funzionato: pochissime le donazioni. Decidemmo di rilanciare: mettemmo a disposizione un milione di euro l’anno di entrate fiscali a cui la Regione avrebbe rinunciato, raddoppiammo l’agevolazione, dal 20 al 40 per cento. E così la legge, fatta conoscere nei territori, esplose”.
La Toscana è stata una delle prime Regioni in Italia a legiferare sull’Art Bonus. Ha vinto su questo anche un ricorso davanti alla Corte costituzionale. E da allora il numero di chi ha deciso di aiutare la cultura e la quantità dei progetti sostenuti è cresciuto costantemente, di anno in anno: sei mecenati per tre progetti nel 2017 (80.500 euro di erogazioni liberali e 32.200 di benefici fiscali), otto mecenati per dodici progetti nel 2018 (oltre 941 mila euro ‘donati’ e più di 328 mila ‘recuperati’ in sconti sull’Irap), 30 mecenati per 15 progetti nel 2019 (addirittura 2 milioni e 64 mila euro di erogazioni liberati e 494.800 di benefici fiscali), otto mecenati, 1 milione e 171 mila euro donati e 276.400 euro di agevolazioni in questo scorcio di 2020. Un milione e 132 mila euro di sconti sulla tassa regionale in tre anni e mezzo a fronte di 4 milioni e 257 mila euro di donazioni per la cultura e la valorizzazione dei paesaggio.
Nei mesi scorsi, il 31 marzo, è stato tenuto a battesimo anche un portale regionale on line, artbonus.toscana.it, che è allo stesso tempo una vetrina dove basta un click per inserire nuovi progetti (48 quelli al momento presenti, 9 già conclusi e che quindi non possono ricevere ulteriori finanziamenti) ma che costituisce anche uno sportello virtuale, snello e pratico, dove il mecenate, altrettanto velocemente, può presentare le istanze di agevolazione per richiedere lo sconto fiscale o conoscere, in tempo reale attraverso un contatore, il plafond di benefici fiscali ancora residui, un milione di euro per ogni anno messi a disposizione dalla Regione. Una semplificazione che può far crescere ulteriormente il numero dei progetti sostenuti.
“Con un sito semplice e di facile consultazione siamo riusciti a dare pubblicità a tanti progetti meritevoli di una donazione” si sofferma l’assessore Barni. Un altro obiettivo centrato. E tra quelli ora presenti con line e ne sono davvero per tutti i gusti: da musei virtuali a rassegne cinematografiche, teatrali o concertistiche, dal restauro di chiese ed opere d’arte a progetti di rigenerazione urbana attraverso murales, dall’ampliamento di musei ai diari e la conservazione della memoria tramandata. In una regione ricca di emergenze culturali e con un patrimonio immenso, l’art bonus, laddove incentivi le donazioni, è quella rivoluzione che può consentire di non tenere nessuno indietro.
“Dobbiamo proseguire su questa strada per valorizzare il nostro patrimonio artistico, che oltre all’arte antica e contemporanea comprende il paesaggio, i beni ecclesiastici e le rassegne culturali – conclude Bugetti – Dobbiamo proseguire su questa strada anche per coinvolgere le persone, le comunità e il mondo delle imprese e prenderci così cura tutti insieme di una ricchezza che ci appartiene”. Bugetti ricorda che molto al riguardo è stato fatto sul territorio pratese e ringrazia Sandro Veronesi, che è stato il primo testimonial della nuova legge.
L’importo minimo delle erogazioni per godere dell’agevolazione toscana sull’Irap è di mille euro. I benefici per ogni singolo mecenate non possono comunque superare i 100 mila euro l’anno. Lo sconto sull’Irap è pari al 40 per cento dell’importo donato nel caso il progetto non goda anche dell’agevolazione nazionale (per farlo deve essere inserito in un apposito elenco), mentre è pari al 20 per cento se lo è ma in questo caso le due agevolazioni si possono cumulare. Lo sconto concesso dallo Stato, nel caso si finanzi un progetto sulla cultura e lo spettacolo che beneficia del bonus, è pari al 65 per cento della donazione. Sommati, diventano pertanto l’85 per cento.
Anche sull’Art bonus nazionale c’è un massimale sul beneficio fiscale: non può superare il 5 per mille dei ricavi (nel caso di un’azienda) e il 15 per cento dei redditi Irpef. Lo Stato estende lo sconto infatti anche alle persone fisiche sull’Irpef. L’Art bonus nazionale dopo un periodo sperimentale è diventato permanente dal 2016.