Nominato dalla Camera dei Deputati a scrutinio segreto con 211 voti a Commissario dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni il pratese Antonello Giacomelli. Il deputato del Partito Democratico, già sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle comunicazioni nei governi Renzi e Gentiloni dal 2014 al 2018, alla fine dello scrutinio è risultato essere il più votato.
I quattro commissari dell’Autorità sono indicati dal Parlamento (due dalla Camera e due dal Senato), mentre il presidente è proposto dal Governo e deve ricevere il parere favorevole dei due terzi delle commissioni competenti di Camera e Senato. Dopo tali indicazioni di Parlamento e Governo le nomine vengono formalmente conferite direttamente dal Presidente della Repubblica. Il collegio rimane in carica per sette anni ed è incompatibile con altri incarichi pubblici o privati, pertanto Giacomelli decadrà da parlamentare.
Antonello Giacomelli è dal 2018 vicepresidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, è giornalista ed è stato direttore della emittente televisiva toscana Canale 10. Sposato, con tre figli, è stato Presidente della Fondazione Teatro Metastasio che diventa, sotto la sua gestione, Stabile per la prosa della Regione Toscana. E’ stato vicesindaco di Prato con deleghe al Bilancio ed alle partecipate. È parlamentare dalle suppletive del 2004, eletto alla Camera dei Deputati. Dal 2014 al 2018 è sottosegretario con delega alle comunicazioni nei governi Renzi e Gentiloni. In quel periodo promuove l’adozione del Piano Bul (Strategia Nazionale per la banda ultralarga) e la riforma del canone Rai (“canone in bolletta”). Si occupa della riforma della governance Rai, del rinnovo della concessione di servizio pubblico e promuove la sperimentazione del 5G. Rappresenta il governo al G7 delle comunicazioni in Giappone.
Agcom. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) è una autorità amministrativa indipendente con poteri di regolazione e garanzia. Assicura la corretta concorrenza degli operatori sul mercato e tutela il rispetto del pluralismo e dei diritti fondamentali dei cittadini nel settore delle telecomunicazioni, dell’editoria, dei mezzi di comunicazione di massa, (come Internet) e delle Poste. Sono quindi sottoposti alla sua vigilanza la Rai, le emittenti private nazionali e locali, la carta stampata, i cosiddetti OTT (“Over The Top”) del web come Google, Facebook e le altre realtà della rete, Poste Italiane e gli operatori privati del settore. Predispone i piani per l’assegnazione delle frequenze tv, regola il settore postale, determina le misure di sicurezza nelle telecomunicazioni. Se ritiene sussista un rischio per la concorrenza, un abuso di posizione dominante, il non rispetto del ruolo e degli obblighi di servizio pubblico da parte di Rai, una violazione del pluralismo o dei diritti degli utenti, può intervenire con misure volte a correggere tali distorsioni. Le misure devono indicare una validità per un periodo di tempo limitato, che però è rinnovabile indefinitamente. L’autorità ha piena discrezionalità nell’individuare i casi che necessitano di un intervento urgente e può infliggere multe fino al 10% del fatturato. Analoghi poteri sono previsti dal diritto comunitario per l’Antitrust europeo.