Il furgone era già stato immortalato la sera prima da una telecamera mentre scaricava dei sacchi neri di scarti tessili in zona Rifredi: la vera e propria operazione è scattata alle 13 di mercoledì, quando un’auto civetta della Polizia municipale di Rifredi ha seguito il mezzo dal quartiere fiorentino fino a Prato, dove il furgone è andato a caricare i sacchi di scarti presso un laboratorio nella zona vicino al Macrolotto. Poco dopo le 15, una volta che il furgone si è allontanato dal magazzino, è scattata la trappola: due auto civetta della Polizia Municipale di Firenze e Prato hanno bloccato il mezzo.
Questa mattina, con il deposito degli atti alla Procura di Prato, si è conclusa una complessa e strutturata attività congiunta tra la Polizia municipale di Firenze e quella di Prato, iniziata nel mese di febbraio. L’indagine ha coinvolto il personale del reparto di Rifredi, uno dei quartieri dove il fenomeno è più sentito, e l’Unità investigativa della Polizia Municipale pratese. Tanti gli appostamenti fatti in ore notturne o la mattina presto dagli agenti nei luoghi dove più frequentemente avvenivano gli scarichi, fino a che sono riusciti a focalizzarsi su due cinesi, babbo e figlio, già protagonisti in passato di due operazioni dei vigili di Rifredi, che avevano portato al sequestro di 2 furgoni e di oltre 80 sacchi da 25 kg di scarti. Dopo le verifiche e i riscontri del caso è emersa l’attività illecita condotta in maniera organizzata: da qui le indagini congiunte nei rispettivi territori a partire da febbraio, che hanno portato a far scattare l’operazione.
I due cinesi (il figlio è stato raggiunto nelle vicinanze a bordo di un’utilitaria, fermata da un’altra auto civetta della Municipale di Prato) sono stati dichiarati in stato di fermo e, prima che potessero avvisare il titolare del laboratorio dove erano stati prelevati gli scarti, gli agenti di Firenze e Prato hanno raggiunto il magazzino identificando il responsabile del conferimento, una donna, verificando che gli scarti tessili presenti sul posto erano gli stessi di quelli trovati e già sequestrati sul furgone. Insieme al pubblico ministero di turno hanno provveduto a sequestrare e sigillare il furgone stesso, il laboratorio, oltre ad ulteriori 24 sacchi da 25 kg di rifiuti che si trovavano all’esterno della ditta, per un totale di oltre 1900 kg di scarti. Anche la donna è stata denunciata in concorso con i due connazionali per i reati relativi al conferimento di rifiuti speciali non pericolosi con l’aggravante della recidiva e della reiterazione.
(In evidenza foto d’archivio)