Nessun ricorso né esposti strumentali, nessun comportamento opportunistico, nessun rifiuto a cedere i beni ad Autolinee Toscane, ma semplicemente la tutela dei propri legittimi interessi, dinanzi alla giustizia. È quanto afferma Mobit, il consorzio degli attuali gestori del trasporto pubblico locale, che respinge le accuse della Regione Toscana, dopo le ultime vicende della gara da 4 miliardi di euro, su cui la Procura di Firenze, a seguito di un esposto di Cap e Copit, ha aperto un’inchiesta indagando, oltre ai membri della commissione, anche il governatore Enrico Rossi. La Regione è passata al contrattacco preannunciando un esposto alla Procura contro le società consorziate in One Scarl (Mobit) accusate di aver violato l’obbligo della messa a disposizione del legittimo aggiudicatario della gara Tpl (AT, Autolinee Toscane) dei beni necessari per la gestione del servizio pubblico.
“Non è vero che i gestori uscenti si sono rifiutati di cedere i beni per ostacolare il subentro di AT – scrive in una note Mobit -. La Regione sa benissimo che i contratti di vendita dei beni non sono stati finora stipulati perché AT vuole pagare i bus, immobili e altre attrezzature meno di quanto dovrebbe pagarli sulla base delle perizie allegate agli atti di gara. La Regione sa anche che AT pretende dai gestori uscenti garanzie bancarie a copertura delle differenze di valutazione per importi determinati arbitrariamente dalla stessa AT. E ancora la Regione sa che AT non vuole acquistare la totalità dei beni che sarebbe tenuta ad acquistare sulla base delle regole di gara. La Regione sa infine che la gran parte dei gestori uscenti sono società pubbliche, possedute quasi integralmente dai comuni toscani. E’ inaccettabile che la Regione faccia la voce grossa con Mobit invece che invitare AT al rispetto delle regole di gara. E’ inaccettabile che la Regione non si preoccupi di difendere l’interesse della collettività a non veder depauperato il patrimonio dei comuni. Gli amministratori delle società che attualmente gestiscono il servizio hanno ben presente il dovere di preservare il patrimonio (in gran parte pubblico)”.
Mobit aggiunge che il passaggio dei beni non si è ancora realizzato anche perché “ci sono rilevantissimi aspetti fiscali e contributivi che ancora devono essere risolti dall’Agenzia delle Entrate e dal Ministero del Lavoro (interpellati sui punti controversi)”. “La Regione – prosegue Mobit – sa tutto questo talmente bene che lo scorso 1° Giugno ha proposto a AT e ai gestori uscenti di procedere mediante una “soluzione ponte” mettendo a disposizione i beni AT in affitto. I gestori uscenti hanno risposto positivamente all’invito della Regione lo scorso 16 giugno segnalando ben 3 soluzioni ponte, utilizzabili per qualche mese, finché non verranno risolte le questioni sopra citate e finché il Consiglio di Stato non avrà deciso sul ricorso di Mobit. Non sarebbe accettabile che gli affitti diventassero un escamotage per prendere i beni senza pagare quanto dovuto, né che gli affitti non prevedessero una reversibilità dei beni nel caso in cui il Consiglio di Stato desse ragione a Mobit, circostanza quest’ultima richiesta dal Consiglio di Stato nella sua recente ordinanza cautelare. La Regione metta da parte gli atteggiamenti in-transigenti e trovi la strada per preservare i legittimi diritti di tutte le parti” afferma Mobit.
Altro punto su cui gli attuali gestori intendono smentire la Regione è quello relativo ai maggiori costi che sarebbero sostenuti da quest’ultima a causa dell’atteggiamento di Mobit. “Attualmente – scrive Mobit – il servizio nella Regione Toscana viene svolto sulla base di “atti di imposizione dell’obbligo di servizio” nei confronti dei gestori uscenti (riuniti in ONE s.c.ar.l.). Il corrispettivo che spetta ai gestori uscenti è determinato autonomamente dalla Regione Toscana (che lo può alzare o abbassare). L’importo che la Regione Toscana pagherà ad AT una volta che sarà quest’ultima a gestire il servizio di TPL è invece determinato sulla base dell’offerta presentata in gara da AT. Peccato che la Regione Toscana con le Delibere di Giunta n. 281 del 2.03.2020 e n.573 del 4.05.2020 abbia già deciso di aumentare il corrispettivo destinato ad Autolinee Toscane. Con la conseguenza che il corrispettivo che AT incasserà sarà superiore non solo all’offerta che quest’ultima aveva fatto in gara, non solo all’offerta che Mobit aveva fatto in gara, ma anche a quanto la Regione paga oggi i gestori uscenti per il servizio reso in forza degli atti d’obbligo”.