Inizia il percorso per riportare completamente in mani pubbliche il servizio idrico. Nel prossimo consiglio comunale passerà infatti l’atto che porterà alla disdetta dei patti parasociali di Publiacqua. Di fatto il Comune di Prato comunica ai soci privati dell’azienda che gestisce il servizio idrico nell’area metropolitana, la volontà di riportare il servizio completamente sotto il controllo pubblico.
L’idea di fondo è quella di lasciare sul territorio tutti i ricavi dell’azienda, il cui 40% oggi va ad Acque Blu Fiorentine, società che ha come socio di maggioranza Acea di Roma.
Il percorso andrà chiuso entro il 31 dicembre 2024, data in cui scade la concessione di Publiacqua. Tre le strade che i sindaci si ritrovano davanti: effettuare una gara europea, mettere a bando il 40% del socio privato oppure effettuare un affidamento in house ai Comuni dando al servizio una dimensione d’ambito metropolitano. Quest’ultima è la soluzione preferita dal Comune di Prato. Prima però vanno capiti i costi dell’operazione che si aggirano secondo alcune stime intorno ai 150milioni di euro. E poi andrà trovata una società in grado di accollarsi l’investimento.
Per la cittadinanza non dovrebbero cambiare almeno all’inizio né le tariffe, né la capacità di investimenti sull’anello idrico. In prospettiva però, secondo il Comune, i ricavi dell’azienda potranno essere completamente investiti sul territorio metropolitano, arrivando anche ad abbassare le bollette.
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