3 Maggio 2020

Montemurlo, gente sui balconi e diretta tv. Le immagini salienti di questa Santa Croce diversa


Una festa patronale inedita quella vissuta oggi dalla gente di Montemurlo. La tradizionale processione con la Santa Croce dalla chiesa della Rocca fino al tabernacolo del cosiddetto “campo santo” e poi verso la chiesa parrocchiale del Sacro cuore è stata vissuta a distanza per le restrizioni sanitarie tuttora in corso. Tanti montemurlesi si sono affacciati dai balconi al passaggio della Croce, prima portata da un furgone addobbato, poi recata processionalmente dal parroco don Gianni Gasperini, seguito dal sindaco Simone Calamai; qualcuno è sceso in strada, tutti hanno potuto vivere la festa grazie alla diretta di Tv Prato, voluta dal Comune e dalla locale Pro Loco.

Ecco le immagini salienti di questo 3 maggio davvero speciale.

 

 

«La Santa Croce è per Montemurlo un simbolo di unione, un momento nel quale tutta la comunità si unisce e si riconosce da secoli. A lei il popolo di Montemurlo si è rivolto in occasione di carestie, siccità, pestilenze, momenti di difficoltà. – spiega il sindaco Simone Calamai – Per questo come amministrazione comunale abbiamo fortemente voluto che la festa, che quest’anno cade proprio di domenica, si potesse svolgere e potesse essere seguita, seppur a distanza, da tutti i cittadini. Spero che la celebrazione possa essere di buon auspicio per affrontare con senso di responsabilità e coscienza la fase 2 dell’emergenza sanitaria ». Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento, oltre al Comune di Montemurlo, la Pro-loco Montemurlo, la parrocchia di Montemurlo e l’associazione Il Borgo della Rocca. Una festa insolita, silenziosa e solitaria, vissuta con commozione, con il pensiero rivolto a chi sta soffrendo, ai malati, alle loro famiglie, a chi non ce l’ha fatta, a chi ha continuato a lavorare in questi mesi così difficili stando in prima linea per fronteggiare l’epidemia, come medici e infermieri, a chi vive un momento di grande preoccupazione per la perdita del lavoro e per l’incertezza della ripresa economica.

« La Santa Croce è la concretezza del desiderio di pienezza e di abbondanza di vita – spiega nella sua omelia don Gianni Gasperini, durante la messa che si è svolta a porte chiuse nella chiesa del Sacro Cuore. – Nella Croce riconosciamo un segno che va al di là dei nostri progetti. Prima del Coronavirus eravamo più distratti, ma le circostanze hanno scardinato i nostri piani: è un risveglio della coscienza, è il grido che fa ripartire il nostro cuore e fa svegliare il nostro lato umano. La croce ci dice che si può arrivare all’abbondanza di vita, alla resurrezione passando dal deserto».

La messa è stata officiata in forma solenne alla presenza del parroco di Bagnolo don Gildas e di Fornacelle don Jarek. In chiesa, oltre al sindaco Simone Calamai, erano presenti il comandante della Tenenza dei carabinieri di Montemurlo, Quintino Preite, l’ispettore della Polizia Municipale, Stefano Grossi e il presidente della Pro-loco, Giorgio Voria. La Croce, come da tradizione ,rimarrà fino al prossimo 10 maggio alla chiesa del Sacro Cuore e la prossima domenica rientrerà nella Pieve di San Giovanni Decollato, accompagnata da una cerimonia, che quest’anno si svolgerà in forma ridotta alla sola presenza delle autorità.

Prima di arrivare alla chiesa del Sacro Cuore, la Croce ha fatto un’unica tappa al tabernacolo del Campo Santo, lungo la via Montalese, luogo del miracolo ritrovamento dopo il trafugamento del 1326. Da qui la Croce è stata seguita a piedi dal sindaco Calamai e dal comandante della Tenenza dei Carabinieri, Quintino Preite.