«Pronto Prete», la Diocesi crea un numero verde per mettere in contatto i sacerdoti con le persone al tempo del coronavirus
Pronto prete? Il nome del servizio è simpatico ma è pensato per colmare un vuoto che da un mese si è creato tra la nostra gente, in questa difficile emergenza sanitaria: la lontananza dei sacerdoti. Proprio nel tempo in cui avrebbero dovuto bussare a tutte le porte per la benedizione pasquale, i preti sono stati costretti a rimanere chiusi in casa, le messe sono a porte chiuse, le attività parrocchiali sono state sospese, le possibilità del contatto affidate solo ai telefoni e ai social.
Ma non tutte le persone hanno un riferimento diretto con il proprio parroco o con un amico sacerdote. Per questo motivo la Diocesi di Prato ha pensato di istituire un numero verde per mettere in comunicazione i sacerdoti con tutte quelle persone desiderose di avere un colloquio spirituale. Soprattutto sarà un servizio di ascolto, questo è stato richiesto ai preti che hanno deciso di aderire al servizio, attivo tutti i giorni in tre fasce orarie: 10-12, 16-18 e 21-23. Ecco il numero da chiamare: 800.401.052. La telefonata è gratuita sia da rete fissa che da cellulare.
I sacerdoti che hanno accettato la proposta di fare assistenza spirituale telefonica, così possiamo chiamarla, sono sei, sono tutti parroci e dunque abituati ad ascoltare e ad avere parole di conforto per chi si trova in un momento di bisogno. Ecco perché si chiama «Pronto prete», che sta a significare, non solo che dall’altra parte della cornetta c’è un sacerdote, ma anche che in linea c’è una persona pronta per l’ascolto e il dialogo con credenti – praticanti o meno – e non.
Il nuovo servizio vuole essere un aiuto anche per colmare, almeno in parte, le tante solitudini che l’emergenza sanitaria ha acuito drammaticamente.
«Abbiamo scelto di attivare questo servizio come risposta al bisogno di comunicare che c’è in questo momento in cui mancano i rapporti tra le persone – spiega monsignor Nedo Mannucci, vicario generale della Diocesi – i nostri preti si sono messi volentieri a disposizione di tutti, senza preclusioni, anche per aiutare le persone a superare la solitudine, affinché nessuno si possa sentire abbandonato».