18 Aprile 2020

Genitori a lavoro e bambini a casa, Curcio (Lega) chiede al Comune di intervenire: “Centri estivi gratuiti per tutte le famiglie”


“Prato deve riaprire, in sicurezza ma il prima possibile. Dobbiamo tornare gradualmente alla normalità, ma dovremo anche fronteggiare alcuni problemi che le famiglie si troveranno ad affrontare. Le scuole restano chiuse, i genitori tornano a lavoro, i nonni dovranno evitare di esporsi a rischi: i bambini di queste famiglie, quindi, a chi verranno lasciati?”. E’ la domanda del consigliere comunale di Prato della Lega Marco Curcio, che chiede all’amministrazione Biffoni di occuparsi anche delle famiglie pratesi. “Dalle cronache di questi giorni mi sembra che la famiglia sia stata lasciata un po’ indietro tra le priorità – commenta l’esponente del Carroccio – L’emergenza sanitaria è in parte passata, l’emergenza economica è in corso, ma questo problema di decine di migliaia di bambini coi genitori che tornano a lavoro e con le scuole chiuse è necessario che sia affrontato. Si tratta di un servizio divenuto ormai indispensabile, da attivare molto prima e, soprattutto, per un numero di giovani molto più vasto rispetto al previsto”.
“E’ compito del Comune mettere in campo un piano straordinario con campi estivi, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza necessarie per la salute di utenti e operatori – conclude Curcio – Bisognerà che Governo e Regione facciano la loro parte, ma anche il Comune deve coordinandosi con la pastorale giovanile della Diocesi e le associazioni laiche del nostro territorio, prevedendo un intervento economico per dare questo servizio ovviamente gratuito per tutte le famiglie pratesi”.

Sul tema della Fase 2 interviene anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Claudio Belgiorno. “Le attività commerciali devono avere un anno fiscale bianco fino al 31 dicembre 2020, in modo che sia possibile ricostruire il fatturato, mantenere i propri dipendenti e ricreare il reddito sufficiente a pagare le imposte – dice – I tributi locali sospesi nel 2020 potranno essere richiesti frazionandoli a partire dal 1° gennaio 2021”. La proposta è stata depositata in consiglio comunale. “Non stiamo chiedendo di abbonare o regalare niente a nessuno, ma soltanto come giusto che sia di rimandare le scadenze ad anno nuovo dando modo così agli imprenditori e alle famiglie di rinizare la loro vita con tranquillità”.