Oggi buona parte delle imprese tessili del distretto pratese hanno potuto riaprire – chi solo parzialmente grazie all’ordinanza regionale, chi a pieno regime – le aziende la cui produzione è per oltre il 51% destinata all’export – grazie ad una nota interpretativa del ministero, che le include tra le imprese strategiche. Un primo, importante passo per la città che vede nel tessile il suo comparto economico principale. E da oggi inizia un’intensa settimana di lavoro per l’amministrazione comunale in vista della data del 4 maggio, quando ci sarà un primo allentamento del lockdown. Alcuni provvedimenti nazionali che saranno in vigore dalla prossima settimana, a Prato sono già realtà, come ad esempio la vendita per asporto di alimenti e bevande. Mentre su altri fronti resta la forte preoccupazione per indicazioni poco chiare date dal Governo e per l’esigenza di dover necessariamente garantire il divieto di assembramenti e l’osservanza del distanziamento sociale: “La preoccupazione è forte: i cittadini devono avere chiaro che dal 4 maggio non si potrà uscire di casa e andare ovunque – spiega il sindaco Matteo Biffoni – Ci saranno regole ben precise per uscire, gli accessi anche nei luoghi aperti dovranno essere contingentati, si potrà andare a trovare i congiunti, ma non fare assembramenti. Altrimenti si rischia che la curva dei contagi torni di nuovo a salire e tutto sarà stato inutile”.
Uno degli interventi più delicati riguarderà proprio le aree verdi: la responsabilità e il costo dell’apertura di parchi e giardini ricade interamente sul Comune, che dovrà trovare personale e modalità per contingentarne gli accessi come previsto nel dpcm. “Sono molto preoccupato per il modo in cui avverà la cosiddetta fase 2. Sarà fondamentale e dirimente la responsabilità dei singoli cittadini, solo il loro comportamento corretto potrà permetterci di dare qualche libertà in più – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Vogliamo capire se è possibile lavorare a una riapertura dei cimiteri, per i quali nulla è stato deciso dal decreto, anche nel rispetto delle persone che non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai loro cari in queste ultime settimane. Più complicata la regolamentazione dell’apertura dei giardini: ci confronteremo, possiamo ipotizzare delle fasce orarie, cercheremo di contingentare le entrate là dove è possibile, ma è impensabile poter riaprire tutto insieme anche i parchi cittadini. Resta poi il difficile tema dei bambini: dovranno essere i genitori, con il loro impegno e la loro attenzione, a dover valutare come mantenere quella distanza sociale che i più piccoli ovviamente non possono conoscere, consapevoli che questo significherà limitare i loro spostamenti nei parchi. Sono un genitore, capisco che dopo due mesi in casa sarà difficile frenare il loro entusiasmo, ma dovremo farlo”.
E sempre a proposito di bambini e ragazzi il sindaco interviene sul tema della scuola: “Ci sono due aspetti che il Governo ha sottovalutato: la valenza sociale e formativa della scuola e le necessità delle famiglie che con la ripresa del lavoro non possono lasciare i bambini. Non entro nel merito di una valutazione sulla possibilità di riprendere la didattica, ma certamente il Comune di Prato è pronto a fare la propria parte per valutare tutte le possibili soluzioni che anche nel periodo estivo offrano soluzioni per i bambini e ragazzi più piccoli in attesa della ripresa delle lezioni a settembre. Per fare qualunque cosa è però necessario che il Governo dia ai Comuni almeno delle linee guida, altrimenti sarà impossibile intervenire”.
Resta poi la preoccupazione per il tema del lavoro. La data del 1° giugno per la ripresa di tutte le attività è lontana e mette a rischio la sopravvivenza di tante piccole imprese. “Credo il Governo debba aiutarci a sostenere economicamente, senza troppi intoppi burocratici, l’intero sistema economico cittadino – conclude Biffoni -. Devono essere indicate le misure di sostegno e le opportune precauzioni di riallestimento in particolare per gli ambiti che sono stati i primi a chiuedere e che saranno gli ultimi a riaprire, come la ristorazione o la cura alla persona”.
Infine le modalità dello screening: “Chiedo al governo un chiarimento sulla mappatura dei contagi. A chi e come dovranno essere fatti i test sierologici, se e come ci sarà una app. E’ fondamentale saperlo, il Coronavirus non è sparito”.