1 Aprile 2020

Coronavirus, anche il deputato pratese Silli al vertice a Palazzo Chigi con il premier Conte. Al centro del confronto, le misure economiche urgenti per il Paese


C’era anche Giorgio Silli, deputato pratese di “Cambiamo”, al vertice di questa mattina tra il Governo e le opposizioni, per discutere delle misure economiche urgenti necessarie per il Paese: soluzioni fattive per le imprese italiane, che stanno risentendo fortemente dell’impatto legato all’emergenza Coronavirus.

Il deputato ha partecipato al tavolo di confronto, a Palazzo Chigi, in rappresentanza del governatore Giovanni Toti, rimasto a Genova per gestire in prima linea l’emergenza Covid19 in Liguria. All’incontro erano presenti, oltre al premier Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, anche Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (FdI) e Antonio Tajani (FI).

In particolare, Silli ha sollecitato alcuni interventi per far ripartire le imprese: pianificazione della riapertura delle aziende per settori produttivi, incarichi diretti senza gare d’appalto per gli enti pubblici sino a 10 milioni di euro, abolizione (o posticipo dell’entrata in vigore) del nuovo codice d’impresa. “Gli imprenditori devono avere innanzi tutto un orizzonte temporale per capire come fare a difendersi: ho proposto di cominciare a pensare ad una riapertura graduale nelle aree meno a rischio e nei settori industriali dove non c’è promiscuità, come nel caso della maggior parte delle lavorazioni tessili”.

“Ho portato il grido di dolore anche delle nostre imprese – ha spiegato il deputato pratese – chiarendo che dopo l’emergenza di questi giorni potrebbe essercene una ancora più grande se non si riescono a trovare 200 miliardi di euro. A questo proposito, ho proposto di far emettere obbligazioni alle aziende partecipate dallo Stato, in modo da non sforare i parametri europei (Visto l’aiuto che l’Europa per ora non vuole darci…). Le imprese che ho portato ad esempio quando ho descritto la situazione d’emergenza economica sono proprio quelle della mia città, Prato, che stanno ricevendo numerosi avvisi di mancato pagamento in queste ore da parte dei loro clienti. Vista l’urgenza e la difficoltà nel reperire risorse ho anche proposto norme a costo zero, come l’abrogazione o il posticipo di due anni dell’entrata in vigore del nuovo codice della crisi d’impresa che una volta divenuto efficace – da luglio – renderebbe le aziende in difficoltà più facilmente fallibili: è un momento in cui lo Stato – conclude – deve accompagnare le imprese fuori dalla crisi, non affossarle”.

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