“Separare gli ospiti positivi da quelli negativi e trasferire immediatamente gli anziani contagiati in una struttura adeguata a garantire la loro assistenza e le cure necessarie. E poi un’immediata e accurata indagine epidemiologica per individuare tempestivamente tutti i soggetti che hanno avuto anche un minimo contatto occasionale con i positivi o la struttura. La possibilità per gli operatori sanitari di scontare la quarantena in una struttura adeguata, tamponi di massa in tutte le Rsa del territorio e avvio di una campagna di screening della popolazione”. È quanto chiedono a Regione e Asl i sindaci di Carmignano Edoardo Prestanti e di Poggio a Caiano Francesco Puggelli. I due primi cittadini dei comuni medicei hanno, infatti, scritto nuovamente al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, all’assessore regionale Stefania Saccardi, al direttore generale della Asl Toscana Centro Paolo Morello Marchese e al direttore del dipartimento di prevenzione Asl Toscana Centro Renzo Berti. Un’altra lettera per richiamare di nuovo l’attenzione su quanto si è verificato nelle ultime tre settimane nella Rsa di Comeana.
Il 9 marzo, lo ricordiamo, in seguito al riscontro del primo caso di Covid-19 su un operatore sanitario dipendente della Rsa, sono stati attivati i primi controlli che hanno riguardato solo gli ospiti che presentavano quadri clinici più gravi: su 15 tamponi effettuati, 8 sono risultati positivi. Da lì Asl ha disposto il provvedimento di quarantena della struttura, mentre i due sindaci, tramite ordinanza sindacale, hanno disposto l’isolamento fiduciario domiciliare per chi aveva frequentato la struttura nei 14 giorni precedenti. Provvedimento quest’ultimo, i cui termini sono scaduti lo scorso 25 marzo. Ripetutamente i sindaci hanno scritto a Asl e Regione per chiedere interventi urgenti, il primo dei quali tamponi per tutti, operatori e ospiti. “Nessun controllo però è stato fatto – precisano Prestanti e Puggelli nella lettera -. Nei giorni successivi sono decedute cinque persone: tre sono utenti risultati positivi sin da subito. Un ospite, risultato negativo al primo screening, è stato ricoverato successivamente per sintomi gravi e sottoposto a test in ospedale dove poi è deceduto. Una terza anziana, che non era stata sottoposta a tampone il 9 marzo, è invece risultata positiva al test effettuato al momento del ricovero avvenuto in seguito a una sintomatologia improvvisa e acuta che poi ha portato al decesso della stessa. In queste tre settimane sono decedute altre due persone ospiti della Rsa con riferiti quadri simil influenzali: a nessuno dei due è stato effettuato nessuno screening per Coronavirus”.
Solo il 1° aprile la Asl ha fatto tamponi a tappeto in tutta la struttura, con un risultato tragico: su 53 tamponi, 28 sono positivi, equamente divisi fra operatori e utenti.
“In tutto questo periodo come sindaci dei Comuni Medicei, poi insieme al sindaco di Prato, ed infine con tutti i sindaci della Provincia di Prato, abbiamo scritto ben tre missive per informare Regione e Asl dell’evoluzione della vicenda e chiedere adeguati provvedimenti finalizzati ad arginare la diffusione del virus a tutela dei nostri concittadini – proseguono Prestanti e Puggelli -. Non abbiamo però mai ricevuto alcuna risposta. Adesso basta. È stato perso troppo tempo. Chiediamo risposte, ma soprattutto interventi urgenti prima che sia troppo tardi”.