Celebrazioni 25 aprile a Figline, Rossi: “Grazie anche ai 29 Martiri è nata l’Italia democratica”. Biffoni: “Piano con i paragoni fra Liberazione e post coronavirus” FOTO E VIDEO
“E’ un 25 aprile di piazza ma non di popolo. Speriamo di potere recuperare il 6 settembre con la marcia della pace a Figline”. Sono le parole del sindaco Matteo Biffoni pronunciate durante le celebrazioni del 25 aprile a Figline, davanti al monumento che ricorda i 29 Martiri. Cerimonia a cui ha preso parte anche il presidente della Regione Enrico Rossi. “Quello di oggi è un 25 aprile diverso ma animato dagli stessi principi” ha detto il governatore, ricordando poi il sacrificio dei 29 Martiri: “E’ grazie a loro, così come alle altre vittime, che è nata l’Italia democratica di oggi e la Costituzione che è alla base della nostra società”.
Il presidente Rossi ha poi ribadito. “Quello che celebriamo oggi – prosegue – è ancora una volta un 25 aprile contestato da alcune forze. C’è chi vorrebbe proporre un generico ricordo di tutti i morti. Ci sono altre date per ricordarli. Noi abbiamo rispetto per i caduti dell’una e dell’altra parte e non ci nascondiamo che furono commessi errori, ma non si può disconoscere un punto fondamentale: da un lato c’erano quelli che combattevano dalla parte sbagliata, quella della dittatura e del terrore e dall’altra c’era chi combatteva, come i partigiani, per la liberazione del Paese insieme all’esercito di liberazione anglo americano. Era uno spartiacque fondamentale con i repubblichini e fascisti con i nazisti di Hitler a compiere anche in Toscana le stragi che provocarono più di 4mila morti tra i civili innocenti. La distinzione è netta: da una parte i torti, dall’altra le ragioni”.
Il sindaco Biffoni nel suo intervento ha dato uno sguardo anche al futuro. “Sento dire che noi stiamo combattendo una guerra contro il coronavirus – sottolinea il primo cittadino – e che dopo ci aspetta una ricostruzione. Io starei cauto con certi paragoni. Noi non ripartiamo dalle macerie, nonostante le chiare difficoltà con cui ci stiamo e ci dovremo confrontare”.
Il servizio fotografico è stato realizzato da Alessandro Fioretti e Giusi Sproviero