14 Marzo 2020

Emergenza Coronavirus: a Montemurlo calo del 50% degli accessi e il sindaco appende uno striscione di speranza


Le nuove disposizioni governative per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus a Montemurlo si registrano dati alla mano. Gli otto varchi installati dal Comune per controllare gli accessi alla città negli ultimi tre giorni, dal 10 al 13 marzo, hanno registrato una flessione di quasi il 50 % degli ingressi. Se mediamente gli occhi elettronici, dal lunedì al venerdì, registravano in una situazione normale, circa 60 mila passaggi, oggi alle ore 16,45 gli ingressi erano 27 mila. Il punto di maggior transito rimane il varco di via Berlinguer a Bagnolo (per chi proviene da Maliseti) che sicuramente ha registrato il traffico verso la zona industriale, quello con minor passaggi il varco di via Boito che registra i movimenti che arrivano dall’autostrada. Nella notte tra ieri e oggi 13 marzo i varchi fino alle ore 4 non hanno registrato nessun veicolo in transito. I picchi del movimento dei veicoli tra le ore 7 e le 8 e tra le 13-14, in corrispondenza dell’entrata a lavoro delle ditte e della pausa pranzo. Già nel tardo pomeriggio il traffico era in netto calo.

La polizia municipale in questi giorni (dal 10-13 marzo) ha controllato 51 persone sia in auto che a piedi, nessuno è stato denunciato. Il sindaco Calamai annuncia che da domani i controlli si faranno più rigidi e non saranno ammesse giustificazioni che non rientrino tra i tre motivi ammessi per gli spostamenti: salute, lavoro, necessità. La protezione civile comunale invita in questo fine settimana di emergenza a non prendere d’assalto i negozi e i centri commerciali per fare scorte alimentari.

Infine, il sindaco Simone Calamai, a proposito dei comportamenti corretti da tenere in questo periodo di emergenza, ha voluto esporre al balcone del municipio uno striscione con un messaggio di speranza ma anche un richiamo alla responsabilità:«Solo insieme possiamo farcela». « Chiedo a tutti di fare la propria parte: state a casa, limitate gli spostamenti. Aiutiamo il nostro sistema sanitario. I sacrifici di oggi ci servono per costruire un futuro migliore», ha concluso Calamai.