Il Trofeo Città di Prato si unisce alla grande famiglia dello sport per lanciare la campagna ” TCP: GAME OPEN.”. L’obiettivo di questa nuova campagna è quello di unire bambini, ragazzi, educatori, insegnanti, genitori e allenatori sostenendosi a vicenda per superare l’attuale crisi della Covid-19.
Tutti siamo consapevoli che l’emergenza Coronavirus sta destabilizzando le nostre vite e le comunità di tutto il mondo. “Per il bene della nostra società, tutti noi dobbiamo fare la nostra parte per prevenire l’ulteriore diffusione del virus, ma anche per far andare avanti la società. Muoversi, saltare, ridere e sorridere non è adesso solo un esercizio di stile, è un dovere per credere nel futuro – spiegano gli organizzatori -. Dobbiamo aiutare il nostro sistema parasimpatico a funzionare. Dobbiamo sviluppare le nostre forze interne e non farci vincere dalla paura e delle informazioni negative che inevitabilmente ci avvolgono. Dobbiamo aiutarci a stare meglio e sostenere le persone che sono colpite dall’autoisolamento e da altre misure preventive. Bambini e ragazzi possono essere dei grandi maestri in questo e pensiamo che con pochi ed adeguati suggerimenti, potranno svilupparsi idee e giochi creativi capaci di coinvolgere anche i familiari adulti”.
Da domani, venerdì 27, attraverso il sito ufficiale del Trofeo Città di Prato www.trofeocittadiprato.it e i canali social del CGFS, due volte a settimana un Educatore TCP lancerà una proposta dando via web un suggerimento per costruire in casa, anche con materiali di recupero, “attrezzi sportivi” personali, inventati e personalizzati, con indicazioni basilari su come utilizzarli, stimolando così bambini, ragazzi e genitori ad elaborare, creare e giocare, ricercando fantasiose possibilità di utilizzo in sicurezza nei pochi spazi a disposizione, interni od esterni. Una volta sicuri di quanto realizzato e sperimentato, ogni famiglia potrà mettersi all’opera condividendo on-line attraverso un canale social, cosa inventato e realizzato.”Nessuno vincerà, anzi vinceremo tutti! Non ci sarà un video migliore o peggiore di un altro. Non ci saranno classifiche. Non è ora il momento. L’obiettivo è quello di creare empatia, forza, coraggio, voglia di divertirsi, condividere idee e sorrisi, di muoversi per quanto possibile in questo momento di restrizioni. Insomma aiutare il sistema parasimpatico di tutti noi!”.
Il Trofeo Città di Prato lancia anche una promessa: “Quando tutto sarà finito organizzeremo una grande festa all’aperto, tutti insieme, grandi e piccini, senza paura di toccarci e abbracciarci. E in quell’occasione sarà bello rivedere tutti i video e ricordando la forza e il coraggio che abbiamo avuto in questi giorni.Con la nostra campagna ci uniremo così alle attività ed iniziative già intraprese dallo sport: giocatori, club, leghe e associazioni di tutta Italia e di tutta Europa. Ci sono già molte grandi iniziative. Da giocatori, e club, gruppi di tifosi che stanno già facendo donazioni, organizzando raccolte di fondi per aiutare gli ospedali e fornendo ricerche per il pubblico, consigli per rimanere fisicamente attivi a casa e per sostenersi a vicenda in questo difficile momento. Tutti dobbiamo diventare sostenitori l’uno dell’altro! Facciamo ognuno la nostra parte per fermare il virus, facciamo qualcosa in più per le persone della nostra comunità e ispiriamo gli altri a fare lo stesso”.
“Moltissime associazioni e società sportive stanno mantenendo un rapporto soprattutto con i bambini e i giovani atleti in questo momento delicato, dando seguito al valore educativo e di crescita che è pilastro dello sport – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. L’iniziativa del Trofeo Città di Prato è un tassello importante in questo momento per dare occasione ai bambini e alle loro famiglie di avere ancora di più un legame con gli altri e trovare soluzioni divertenti per continuare a fare attività anche in casa. Un ringraziamento va a tutti, dagli insegnanti agli allenatori agli operatori del mondo sportivo, perchè i bambini e i ragazzi stanno dimostrando una grande forza in questo momento e meritano tutta la nostra attenzione”.