“In questo momento a Prato non ci sono casi: mi è dispiaciuto che nel corso delle settimane precedenti ci fosse un’attesa spasmodica perché da Prato partisse chissà cosa”. Lo ha affermato Matteo
Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, parlando della risposta all’allarme Coronavirus a margine del convegno #TuscanyTogether oggi a Firenze. “In realtà – ha spiegato – noi da tanto tempo parliamo con le comunità. Ha fatto un grande lavoro la Regione Toscana, il presidente Rossi, l’Asl con Renzo Berti, e tutta la struttura; il consolato e le associazioni di amicizia italo-cinese con cui abbiamo dialogato a lungo: 1.300 persone controllate giorno per giorno, 346 minori, oltre 141 nuclei familiari. Un lavoro capillare, importante, fatto sottotraccia, soprattutto mantenendo la calma”. Secondo Biffoni “non diamo nulla per scontato, ancora l’attenzione è altissima”, però “probabilmente la comunità pratese è un po’ più avanti di tante altre realtà”, e negli ultimi anni “abbiamo fatto degli straordinari passi in avanti” per accorciare le distanze con la comunità cinese.
Biffoni ha poi commentato positivamente la decisione del governo di uniformare le decisioni dei Comuni.”In questo momento, mantenendo i nervi saldi, è necessario che ci sia una cabina di regia unica, che attraverso anche la graduazione degli interventi rispetto ai territori sappia fare scelte uniformi, perché questo crea meno caos” ha affermato Biffoni. “Il virus non ha confini amministrativi – ha proseguito – i Comuni sì: noi siamo gelosi della nostra autonomia, ci mancherebbe altro, ma in momenti come questi, in cui si parla di un fenomeno mondiale, probabilmente fare scelte che riescano a uniformare i territori interi, e non solo alcune zone, aiuta tutti noi, cittadini e imprese, a gestire meglio questa situazione” ha concluso Biffoni.