6 Febbraio 2020

Riciclaggio per il clan Tagliavia, Biffoni si congratula con gli inquirenti: “Prato ha gli anticorpi contro le mafie”


Il sindaco di Prato Matteo Biffoni esprime le proprie congratulazioni per la maxi operazione antimafia condotta dalla Guardia di Finanza di Prato e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, che stamani all’alba ha portato all’arresto di 12 persone accusate di associazione a delinquere e riciclaggio di oltre 50 milioni di euro a favore di Cosa nostra, al sequestro di 15 aziende, di decine di conti correnti e 120 perquisizioni domiciliari «La vasta operazione di indagine Golden Wood, partita da Prato, è un esempio evidente dell’impegno di tutte le istituzioni e le forze dell’ordine nel tutelare la legalità ed impedire che le organizzazioni mafiose riescano ad infiltrarsi nel tessuto economico locale” afferma Biffoni, che aggiunge: “Il nostro territorio ha dimostrato ancora una volta di avere gli anticorpi per contrastare chi agisce fuori dalle regole e dal quadro normativo. Voglio ringraziare la Procura antimafia, la Direzione distrettuale antimafia di Firenze e la Guardia di Finanza di Prato per questo notevole risultato».

Anche le imprese di Confindustria Toscana Nord esprimono soddisfazione per l’operazione antimafia svolta dalla Guardia di Finanza di Prato, con il coordinamento della Dda di Firenze.
“La prima reazione alle notizie giunte stamattina è stata di costernazione nell’apprendere che sul nostro territorio, nel quale il problema legalità assume molteplici forme, esistono anche dinamiche malavitose come quelle che si leggono nelle cronache di oggi” si legge in una nota di Confindustria Toscana Nord. “Bene quindi che le forze dell’ordine perseguano con determinazione questi fenomeni; fatte salve le necessarie verifiche giudiziarie sulle posizioni delle singole persone, è fondamentale che meccanismi criminali di questo genere, che si insinuano in profondità nel contesto economico locale, vengano duramente repressi”.

Il presidente della Toscana Enrico Rossi ringrazia agenti e inquirenti per l’operazione messa a segno oggi, che “dimostra, come già abbiamo più volte affermato commentando il Rapporto annuale sui fenomeni criminosi realizzato dalla Giunta regionale assieme alla Scuola Normale di Pisa, che la Toscana non è immune né da attività criminose di tipo mafioso né da vere e proprie presenze organizzate. E ci ricorda – dice ancora Rossi – che occorre continuare a tenere alta la guardia contro la capacità di radicamento della criminalità organizzata. Per contrastare e battere le mafie – si sofferma il presidente della Regione Toscana – è determinante l’attività di repressione della magistratura e delle forze di polizia. Ma è altrettanto fondamentale il contributo di tutti. Per questo rivolgo un appello ai cittadini tutti e agli imprenditori, spesso vittime di attività illecite come l’usura, a segnalare e denunciare tutto quello che può configurarsi come fenomeno criminale e mafioso. Nessun territorio – conclude Rosi – può considerarsi immune dalla presenza della criminalità organizzata, ma noi possiamo continuare ad alimentare i nostri anticorpi per impedirne la diffusione. Come giunta regionale restiamo impegnati in prima fila, perché l’attività di conoscenza e di prevenzione del fenomeno continuino con determinazione.

“Si tratta di un ulteriore campanello di allarme che le mafie emigrano lì dove trovano condizioni vantaggiose, sia economiche, con maggiori opportunità legate al riciclaggio, sia criminali, data la presenza di soggetti in loco capaci di garantire il necessario per trasferire il business” aggiunge l’assessore regionale alla sicurezza, Vincenzo Bugli. “L’operazione – aggiunge sempre Bugli – è anche prova che la strategia di questi ultimi anni, fatta di maggiori approfondimenti investigativi e supporto da parte della Procura, paga, svelando patrimoni per molto tempo ‘invisibili’.

“Voglio ringraziare le forze dell’ordine e gli investigatori per l’ottimo lavoro. Gli arresti di oggi confermano ciò che sapevamo da tempo: la Toscana fa gola alle 35 organizzazioni criminali di stampo mafioso che operano sul nostro territorio e per questo motivo è essenziale tenere alta la guardia a tutti i livelli”. Così Irene Galletti, candidata alla presidenza della Regione Toscana per il Movimento 5 Stelle in merito all’operazione condotta dalla Dda di Firenze e dalla Guardia di Finanza di Prato che ha portato all’arresto di 12 persone e al sequestro di 15 aziende. “Come Movimento 5 Stelle toscano – aggiunge Galletti – da anni ci occupiamo di questo tema, ma ora è giunto il momento di fare di più, a partire dal recupero dei beni che vengono confiscati alla Mafia al termine di indagini come quella odierna. Un sistema che oggi come oggi risulta assolutamente inefficace, visto che gli Enti locali spesso non hanno le risorse per sistemare queste strutture e riassegnarli. Per dare un segnale concreto, la Regione Toscana dovrebbe farsi garante presso gli istituti di credito, in primis Fidi Toscana, dei Comuni interessati a investire in questo tipo di progetti che hanno un fortissimo valore simbolico e di presidio del territorio. Per sconfiggere le Mafie – conclude Galletti – è essenziale lavorare su un doppio binario: quello della repressione e quello della cultura della legalità”.

 

Per Ilaria Bugetti, consigliere regionale PD, “l’inchiesta della procura che ha arrestato 12 persone con l’accusa di riciclare il denaro della Mafia ci dice che il nostro territorio non è purtroppo immune da infiltrazioni della criminalità organizzata, sia italiana sia straniera. Il doveroso plauso al lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine, per la brillante operazione non deve far dimenticare che la battaglia contro le mafie si vince anzitutto dentro la società civile, attraverso la promozione della cultura della legalità. A tutti i livelli, compreso quello della politica e dell’amministrazione. Va inoltre ascoltato il grido d’allarme dei sindacati che da tempo denunciano le carenze di personale al Tribunale di Prato, perché è evidente che senza organici adeguati la lotta contro la criminalità organizzata diventa impervia. Come consigliera Regionale del PD, un partito da sempre impegnato in prima linea nella lotta contro le Mafie, mi impegno a promuovere ancor più di quanto non ristia facendo il lavoro delle istituzioni su questo terreno”.