Massimo Carlesi si dimette da consigliere comunale e lascia la politica VIDEO
Motivi personali. E’ questa la motivazione con la quale Massimo Carlesi ha deciso di dimettersi da consigliere comunale, abbandonando di fatto la politica attiva. Una decisione arrivata un po’ a
sorpresa, che lo stesso Carlesi ha definito “sofferta ma meditata”. Gli impegni personali e familiari non gli avrebbero consentito di dedicarsi al 100% alla politica, di qui la decisione di fare un passo indietro. Il suo posto sui banchi del consiglio sarà preso da Sandra Mugnaioni, prima dei non eletti nelle liste di Demos.
Nel comunicare la sua decisione Carlesi, davanti ai giornalisti, si è commosso, soprattutto nel ricordare che il sindaco Biffoni fino all’ultimo ha cercato di fargli cambiare idea. D’altronde che non
sia stata una scelta fatta a cuor leggero lo dimostra il fatto che Carlesi ha attraversato almeno due decenni di vita politica della città. Partito nel ’95 come presidente della Circoscrizione sud, è
approdato per la prima volta nel ’99 sui banchi del consiglio. Assessore alla mobilità per 4 anni, nel novembre 2005 si dimise dall’incarico. A lui si deve nel 2003 la realizzazione del sistema delle Lam. Candidato per il centrosinistra alle amministrative del 2009, vince le primarie del Pd sconfiggendo Paolo Abati, ma perde il confronto con Roberto Cenni. Per la prima volta nella storia di Prato il centrodestra amministra la nostra città. Una sconfitta che ancora oggi per Carlesi rappresenta il cruccio più grande. A capo dell’opposizione da consigliere si spende per riportare il centrosinistra al potere. Nel 2014 vince Biffoni e Carlesi ottiene la presidenza della commissione urbanistica. A fine legislatura passa a Demos, con cui nel 2019 torna in consiglio, avendo anche la presidenza della commissione pubblico spettacolo. “Continuerò a sostenere Demos come iscritto, non è una fuga. Non sono abituato a lavorare a scartamento
ridotto, non potendomi più dedicare come vorrei alla politica ho deciso di lasciare. Lo faccio con serenità, nessuno è indispensabile. Oggi mi vedevo più impostato a ricordare il lavoro fatto che non a pensare al futuro e questo è stato un altro motivo che mi ha portato a pensare alle dimissioni – ha detto. Nel suo futuro l’impegno a tempo pieno da nonno di due nipoti e una sorta di ritorno alle origini: “Voglio dedicare il mio tempo al sociale e al volontariato, d’altronde è da lì che vengo” ha detto.