20 Febbraio 2020

I segreti della Rocca di Cerbaia protagonisti a “TourismA”


I segreti e la storia millenaria della Rocca di Cerbaia saranno protagonisti dell’iniziativa che si aprirà domani, venerdì 21 febbraio, al Palazzo di Congressi di Firenze: “TourismA”, il grande salone dell’archeologia e del turismo culturale. Sarà il sindaco di Cantagallo, Guglielmo Bongiorno, a raccontare i particolari del progetto per garantire l’accessibilità e la valorizzazione culturale del castello, realizzato con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto Città murate. “Sarà l’occasione per mostrare un sito turistico che rappresenta uno dei simboli più significativi della Valbisenzio ed un richiamo per tutti gli appassionati di storia e trekking dell’area pratese, regionale e nazionale – sottolinea Bongiorno – Sarà però anche il momento per discutere delle criticità e dei problemi legati all’accessibilità del luogo, sono necessarie risorse per completare il progetto di fruibilità. Il 2021 sarà un anno dedicato a Dante, potrebbe essere una buona opportunità”.

L’opera di valorizzazione della Rocca di fonda su un significativo lavoro di squadra che adesso deve proseguire. “Racconteremo di come la Regione Toscana, il Comune di Cantagallo e la Sovrintendenza si siano impegnate con il ministero dei Beni culturali – prosegue il sindaco – per reperire le risorse necessarie a restituire la fruibilità di un bene come la Rocca Cerbaia e di come, con un pizzico di orgoglio e grande riconoscenza, attraverso l’Art bonus, siano arrivate alcune migliaia di euro da privati cittadini e da aziende del territorio”.

Il Comune di Cantagallo nel 2016 ha messo a punto e candidato alle risorse del Progetto Città murate della Regione Toscana un ampio intervento di valorizzazione della Rocca con il ripristino dell’accessibilità attraverso interventi sul sentiero del CAI numero 48 – quella che viene considerata dal Via Dantesca – e la creazione di un percorso culturale. La Regione nel 2017 ha contribuito all’intervento con circa 23 mila euro, mentre attraverso l’Art Bonus e la generosità di alcune imprese sono arrivati altri 7 mila euro a cui vanno aggiunte risorse per 8 mila euro impegnate dal Comune.

Le vestigia dell’antico castello sono appartenute alla famiglia Edlemann fino al 1999 quando sono state cedute al Comune. Dal 2002 ci sono state indagini e due campagne di scavo archeologico, si è proceduto poi a un intervento di consolidamento con il sostegno della Regione e della Provincia.

La storia della Rocca, importante punto di difesa e guardia dei passi tra Appennino e Mugello, comincia nel Mille e si lega alle vicende degli Alberti, i Conti di Prato, e a quelle di Dante Alighieri che nell’inverno del 1285, esule verso Bologna, bussò invano al castello per chiedere ospitalità. La vendetta di quel diniego è scolpita nelle parole di fuoco che il poeta, nel trentaduesimo canto dell’Inferno dedica ad Alessandro e Napoleone Alberti, conficcandoli nel ghiaccio della Caina.