“Le nostre preoccupazioni sono sempre state fondate e le nostre richieste di chiarezza sono sempre state dettate dalla volontà di tutelare le nostre comunità. La richiesta del Comune di Prato di far parte dell’Osservatorio Ambientale, dove si sarebbe verificata l’ottemperanza di tutte le innumerevoli prescrizioni alla Via, era ben fondata. E’ una richiesta che abbiamo fatto ben prima di ricorrere ai Tribunali a garanzia dei nostri territori”. Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso presentato da Toscana Aeroporti, ricorda come in ogni sede è stato chiesto di includere Prato (o un altro Comune della Piana interessato dall’infrastruttura) nell’Osservatorio ambientale, una richiesta evidentemente legittima. E a ribadirlo oggi è il Consiglio di Stato, dopo che era stato riconosciuto anche dalla sentenza del Tar il fatto che “la verifica dell’ottemperanza a dette condizioni non è stata demandata ai due Ministeri che hanno emesso il provvedimento di VIA, bensì ad un organismo (Osservatorio Ambientale) a composizione mista dove è presente (con diritto di voto) lo stesso proponente ENAC e senza di voto Toscana Aeroporti (e quindi il soggetto che gestisce l’aeroporto), mentre è stata esclusa dall’Osservatorio la presenza di ogni rappresentante dei Comuni, circostanza quest’ultima che di fatto ha impedito a dette amministrazioni di manifestare i rilievi sopra citati a seguito della presentazione dei progetti esecutivi”. Oggi il Consiglio di Stato su questo specifico aspetto ha ribadito quanto sia ” inutile ulteriormente indugiare su tale profilo atteso che l’illegittimità dei provvedimenti impugnati, per gli aspetti sostanziali già evidenziati, comporta la necessità di rinnovare il procedimento (ivi compresa la valutazione relativa all’eventuale istituzione di un Osservatorio Ambientale e alla sua composizione)”. Il Comune di Prato nel ricorso ha sottolineato come l’Osservatorio fosse composto in modo errato, senza prevedere la presenza delle Amministrazioni interessate dall’opera, e che oltretutto fosse stato chiamato a svolgere un’attività di controllo mentre la legge ne prevede il semplice ruolo di supporto all’attività di verifica del Ministero. Il CdS ribadisce ancora una volta come il masterplan non fosse adeguato, come hanno dimostrato le innumerevoli prescrizioni che di fatto stravolgevano il progetto complessivo. Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato l’intero iter dovrà essere annullato.
Di “giornata straordinaria per tutta la Piana” parla il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi -. “Questa sentenza, a lungo attesa, mette la parola fine ad una vicenda che si è protratta troppo a lungo e che ha visto la politica venire meno ai propri compiti. I giudici hanno riconosciuto la fondatezza delle ragioni portate avanti da sei comuni e delle preoccupazioni di quasi 400mila cittadini. Finalmente abbandoniamo un progetto incompatibile con il nostro territorio, in contraddizione con la sfida al cambiamento climatico, realizzato nell’interesse di pochi con tanti soldi pubblici. Ora è tempo di restituire la parola alle comunità, di aprire una nuova pagina nella gestione del nostro territorio, di normalizzare i rapporti tra enti che in questi anni si sono fatti coinvolgere in un conflitto senza precedenti. È l’anno zero per il nostro territorio, è il coronamento di un impegno che ci siamo presi in campagna elettorale e che abbiamo onorato fino in fondo, con serietà, disponibilità al dialogo, visione di lungo periodo. Oggi festeggiamo insieme ai cittadini e ai comitati, ma già da domani dovremo essere capaci di ripartire, di restituire al Parco della Piana il suo ruolo di elemento ordinatore e da lì impostare una strategia di sviluppo sostenibile e lungimirante”.
“Adesso si apre una nuova stagione, un nuovo progetto di Piana dove sviluppo economico e ambiente sono inscindibili – ha aggiunto il Sindaco -. Si parte dal Parco della Piana, dalla mobilità sostenibile, dall’economia circolare. Da questa sentenza può nascere la Piana della crescita felice”.
“Una vittoria storica di chi crede in uno sviluppo sostenibile della Piana” la definisce il sindaco di Carmignano, Edoardo Prestanti. “Il Consiglio di Stato, dopo il Tar, ha bocciato il ricorso di Toscana Aeroporti dando ragione ai Comuni e a tutti quei cittadini che si erano opposti con fermezza al progetto. Le nostre ragioni relative ai rischi per l’ambiente e la salute pubblica; la miopia economica del progetto e l’esigenza di un percorso chiaro e condiviso da tutta la comunità dimostrano con questa sentenza che erano tutte ragioni giuste” afferma Prestanti.
“Oggi hanno vinto le ragioni dei Comuni, che sono le ragioni dei cittadini ma soprattutto ha vinto l’ambiente in cui viviamo e l’aria che respiriamo. Ha vinto il buon senso”. Con queste parole Francesco Puggelli, sindaco di Poggio a Caiano, commenta la notizia della sentenza del Consiglio di Stato, che dice No alla pista parallela dell’aeroporto di Peretola.
“Con gli altri sindaci della piana non ho mai smesso di battermi per dire No ad un’opera che, a conti fatti, non avrebbe reso migliore il nostro territorio. Abbiamo sempre sostenuto che gli studi di compatibilità ambientale del Master Plan 2014-2029 per la nuova pista dell’Aeroporto di Firenze non ci rassicuravano. Quest’opera avrebbe definitivamente deturpato il progetto del Parco Agricolo della Piana. Un parco nato per rimediare al fatto che la nostra piana è una delle zone più inquinate d’Italia, un’area nella quale anche la nuova pista proprio non sarebbe stata sostenibile.
Ancora una volta ribadisco la necessità di pensare come l’unica, grande città che siamo, guardando al bene comune e non soltanto ai confini territoriali dei singoli comuni. Noi abbiamo sempre provato a farlo, battendoci uniti per il bene di tutta la piana. Speriamo che con questa sentenza, anche le altre amministrazione aprano gli occhi su questo: il bene comune della piana non prevede la nuova pista della piana”.
Di diverso tenore il commento di Toscana Aeroporti: “Verificheremo le condizioni e le azioni da intraprendere insieme agli enti competenti, in primis Enac, per portare avanti il progetto” di potenziamento dell’aeroporto di Firenze. E’ quanto afferma in una nota la società che gestisce lo scalo, commentando la sentenza. “Toscana Aeroporti prende atto della sentenza del Consiglio di Stato”, dichiara la società, spiegando che verificherà le condizioni per il potenziamento dello scalo “nel pieno rispetto della sentenza odierna, ma al contempo nella ferma convinzione della necessità dell’aeroporto di Firenze di dotarsi di una nuova pista e di un nuovo terminal per rispondere alle evidenti criticità infrastrutturali”.
Il lavoro compiuto, ricorda Toscana Aeroporti, “è stato realizzato seguendo i pareri e le indicazioni dei ministeri competenti e della competente commissione Via, in virtù dei pareri positivi ottenuti dalla Commissione nazionale Via” oltre che dei ministeri dell’Ambiente, dei Beni culturali e delle Infrastrutture.
“Aspettiamo di leggere le carte e poi daremo una risposta circostanziata: in ogni caso andremo avanti”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando la sentenza del Consiglio di Stato che conferma l’annullamento del decreto di Via per il masterplan di potenziamento dell’aeroporto di Firenze.
“Nel 2011, quando ero segretaria del PD provinciale di Prato, la direzione approvò all’unanimità un documento che diceva a chiare lettere no all’aeroporto. Durante la scorsa campagna elettorale ho ribadito la mia netta contrarietà al nuovo aeroporto. Oggi è una bella giornata perché possiamo dare seguito a quel grande obiettivo che è il Parco Agricolo della Piana, e più un generale il Parco della Piana. Desidero ringraziare in particolare Marco Martini, Edoardo Prestanti e tutti quei sindaci e quei comitati che si sono battuti per questo grande risultato” ha commentato la consigliera regionale PD, Ilaria Bugetti.
Per Nicola Ciolini, consigliere regionale PD, “alla luce della sentenza del Consiglio di Stato sull’iter per l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, è arrivato il momento di instaurare un nuovo dialogo fra la Regione Toscana e tutti i Comuni della piana per ripensare l’organizzazione del sistema infrastrutturale e di tutela ambientale dell’area metropolitana”.