Parte il conto alla rovescia per il Natale 2019 ed è già corsa ai regali. Tradizionalmente nel giorno della festa dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata, le persone pensano a cosa regalare ad amici e parenti e iniziano così i primi acquisti di doni da mettere sotto l’albero.
Anche quest’anno a Prato e provincia si stima una spesa pro capite di 169 euro per i regali, la stessa spesa per il Natale 2018. A dirlo è Confcommercio Pistoia e Prato che in occasione delle festività ha svolto una indagine tra le aziende associate per capire quali sono le previsioni dei consumi sui due territori.
Secondo il report resta alta la richiesta di piccoli oggetti per la casa come tazze, profumatori per ambienti e decori natalizi, un classico che sembra non tramontare. Cresce l’attenzione per l’hi-tec e gli elettrodomestici. Nel settore della moda saranno maglie, maglioni e accessori gli oggetti più richiesti insieme a stivali e borse. Fra i più cercati, e non poteva essere altrimenti, i regali per bambini, per loro non solo giocattoli ma anche abbigliamento e calzature.
Se a livello locale la stima rimane invariata rispetto a quella 2018 il dato nazionale invece fa registrare un +14,7% pari a 29 miliardi di euro in spese natalizie. Un risultato reso possibile, secondo Confcommercio Imprese per l’Italia, dall’aumento delle persone che quest’anno di dedicheranno ai regali (86,9%).
“Le Festività natalizie si confermano uno dei periodi più importanti dell’anno per il commercio – afferma Tommaso Gei, presidente della Consulta di Prato di Confcommercio – le previsioni di sostanziale tenuta della spesa destinata ai regali e la voglia dei clienti di iniziare già dalle scorse settimane a scegliere gli oggetti più adatti fa ben sperare. Nonostante le famiglie continuino a scontare gli effetti della cristi e una persistente fiducia, segnali positivi arrivano dall’aumento della tredicesima e da una mancata crescita dell’IVA che possono influenzare positivamente l’andamento del mese. Se vogliamo dare nuovo slancio al settore commerciale e renderlo più competitivo, è necessario però sostenere nel complesso la domanda interna con interventi importanti che portino meno tasse e aggravi nelle tasche degli imprenditori”.