Il consiglio comunale dice no ad entrambe le mozioni che chiedevano di affiggere il Crocifisso nell’Aula consiliare; la maggioranza manifesta posizioni diverse al proprio interno.
La mozione di Rosanna Sciumbata, della lista Biffoni sindaco, è stata bocciata con 16 voti contrari (Pd, Sport per Prato, 5 Stelle), pur avendo incassato i voti favorevoli di parte dell’opposizione (Lega, Fratelli d’Italia, Garnier). Astenuti i consiglieri Lin e Wong.
La mozione di Claudio Bongiorno di Fratelli d’Italia, che chiedeva anche l’impegno ad apporre il Crocifisso negli uffici pubblici e nelle aule scolastiche, è stata respinta con 20 voti contrari (Pd, Sport per Prato, Movimento 5 Stelle, Lista Biffoni sindaco), dieci favorevoli (Fratelli d’Italia, Lega, Lista Spada, Garnier).
Ha deciso di non partecipare al voto di entrambe le mozioni Massimo Carlesi di Demos, che, nella conferenza dei capogruppo aveva tentato, invano, una mediazione per portare in consiglio una terza mozione tesa ad appoggiare le associazioni che si battono per la tutela dei cristiani perseguitati nel mondo.
Acceso il dibattito in aula, con Claudio Belgiorno che ha parlato di “maggioranza spaccata” su un tema identitario come le radici cristiane, e ha tacciato il Pd di incoerenza: “Quando vi fa comodo – ha provocato – date le cittadinanze onorarie al vescovo uscente e devolvete i gettoni di presenza. Invece quando presentiamo mozioni di questo genere vi allarmate”.
Dal Pd, il capogruppo Marco Sapia ha accusato Belgiorno di strumentalizzare il simbolo cristiano per convenienze politiche: “Nessuno nega le nostre radici e le nostre tradizioni, ma l’opposizione ha fatto una polemica scomposta a mezzo stampa e sui social su un tema così importante, che non compete al consiglio comunale. Non ci stiamo a scendere a questo livello del dibattito e respingiamo questo tipo di provocazione con la richiesta di un voto su un simbolo millenario che non può essere oggetto di una discussione totalmente fuori luogo”.
Più netto l’intervento della consigliera del Pd Paola Tassi: “Decidere sui crocifissi nelle aule scolastiche è una questione che non spetta al consiglio comunale, ma al ministero della pubblica istruzione e sappiamo che nelle nostre scuole vige l’autonomia per cui va lasciata la discrezione al dirigente scolastico che ne ha competenza. Nel salone consiliare il crocifisso è già presente in vari dipinti e Prato è unica nell’intreccio tra sacro e profano. C’è bisogno di ribadire ulteriormente che cosa?”
Non nasconde la propria delusione, la consigliera Rosanna Sciumbata: “Il crocifisso è già presente all’ingresso del palazzo comunale; da questo punto di vista un varco era già aperto e non pensavamo che ci fosse un dibattito così acceso. Dispiace il no della maggioranza, posto anche con temi forzati. Si è parlato di strumentalizzazione; si è parlato di perchè ribadire il legame di Prato con la tradizione cristiana mettendo il crocifisso in aula. Da quando ci siamo insediati, abbiamo ribadito tante cose: la pace nel mondo, la solidarietà ai cristiani perseguitati, il no agli atti di violenza ad Hong Kong. Potevamo ribadire anche questo messaggio con il Crocifisso in aula”.
“Non nascondo la mia difficoltà a comprendere un dibattito di questo tipo” – ha detto nel suo intervento Massimo Carlesi (Demos), prima di annunciare la sua non partecipazione al voto (analoga decisione è stata presa dalla consigliera Pd Monia Faltoni). “Il Crocifisso per me non è un suppellettile nè un arredo, ma come si evince dal Vangelo é incarnato nelle persone, che vivono giornalmente nelle nostre città – ha detto Carlesi -. Io sono convinto che il cristianesimo abbia rappresentato nella storia d’Italia e nel mondo un segno di civiltà e di riscatto per tante persone. Ma ho disagio ad affrontare un dibattito di questo tipo. Non siamo qui a misurarci sui simboli cristiani né a fare a gara a chi in modo più concreto e più coerente applica il Vangelo nella propria vita quotidiana. Se lo facessimo, ci troveremo tutti nell’angolo, perchè ci ci sono persone nel mondo che perdono la vita, la casa, o il lavoro perché testimoniano con la loro vita la fede in Cristo. Avevo proposto una mozione per sostenere le associazioni che si fanno carico di queste persone, ma purtroppo questo tentativo di mediazione è stato respinto. Credo che i toni della discussione di oggi non siano stati rispettosi del crocifisso e della vita dei cristiani e che non sia stato tenuto conto del significato di quella Croce. A mio parere il consiglio comunale ha sprecato un’occasione, perchè questo tema si doveva affrontare in modo diverso”.
Commenti