BuzziLab, l’associazione ex allievi chiede le dimissioni del dirigente scolastico e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale


Chiede le dimissioni del dirigente scolastico Alessandro Marinelli e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia l’associazione degli ex Allievi del Buzzi. Le motivazioni ruotano attorno all’ormai nota vicenda del laboratorio di analisi BuzziLab, in attesa di una procedura di regolarizzazione sotto il profilo giuridico. Come si legge nel lungo comunicato degli ex Allievi, “Tutti i nostri tentativi non sono serviti a far capire al Preside Prof. Marinelli che la sua decisione [di chiudere il laboratorio] avrebbe avuto ricadute pesanti per il distretto industriale e per le eccellenze legate alle attività scolastiche. Per mesi abbiamo cercato di capire cosa stesse succedendo e ci siamo adoperati a fare in modo che istituzioni, mondo imprenditoriale e cittadini prendessero coscienza di cosa stava accadendo, ma nel trascorrere di questo tempo abbiamo assistito ad un pessimo spettacolo”. Gli ex Allievi manifestano i timori per il futuro del Buzzi, temendo, con l’uscita dal mercato del BuzziLab e, quindi, di fatto, con la sospensione delle sue attività, “il rischio di un forte abbassamento del livello tecnico e didattico della nostra scuola”. L’associazione sostiene altresì che “chi lavorava per il BuzziLab” ha sempre avuto difficoltà a parlare con Marinelli e di aver proposto in prima persona al dirigente scolastico, come soluzione-ponte in attesa di una nuova e definitiva forma giuridica, quella di “sospendere i dirigenti della struttura, avviare un’azione di verifica nei loro confronti e nominare un commissario che avrebbe preservato attività, lavoratori, competenze e clienti”. Alla luce di tutto ciò, l’associazione chiede le dimissioni del preside Marinelli e del direttore Pellecchia dell’Ufficio scolastico regionale, chiedendo anche “agli organi competenti di verificare se ci siano gli estremi per formalizzare una richiesta danni per il loro operato”.

Il comunicato dell’associazione ex Allievi arriva all’indomani del rinvio della seduta del Consiglio d’Istituto per decisione della presidente. La seduta era convocata per la giornata di ieri, giovedì 19 dicembre, e avrebbe potuto forse mettere un punto fermo nella vicenda, dato che all’ordine del giorno c’era proprio la delibera in merito alla costituzione della fondazione di cui la scuola sarebbe stata soggetto fondatore insieme alla Regione. Come si evince dalla lettera che il direttore dell’Ufficio scolastico regionale ha inviato alla presidente del Consiglio d’Istituto, le motivazioni del rinvio della seduta riguardano l’assenza di “soggetti esterni” di cui il Consiglio aveva fatto richiesta di avvalersi, ad offrire presumibilmente una consulenza sulla fondazione. “La mancata partecipazione di soggetti invitati non può determinare rinvii delle decisioni da assumere – si legge nella lettera dell’Ufficio scolastico regionale –, cosa questa che nel caso di specie determinerebbe sicuro nocumento per l’Istituto scolastico”. La prossima seduta del Consiglio d’Istituto si terrà dopo le vacanze natalizie. E così passerà ancora del tempo: il laboratorio è chiuso e il da farsi è chiuso in un dossier, quella fondazione che già la scorsa estate il team di commercialisti guidato da Irene Sanesi aveva individuato come la soluzione ottimale per regolarizzare il laboratorio che, pur essendo espressione diretta della scuola, aveva fatto prevalere l’attività privatistico-commerciale sulle finalità didattiche, fatturando 7 milioni di euro l’anno (che andavano a finire direttamente nel bilancio del Buzzi).

Per ora il dirigente scolastico preferisce non rilasciare alcuna intervista in video. “E’ stata una gogna mediatica: tutti hanno espresso pareri e sentenze senza rispettare i ruoli delle persone e senza conoscere gli atti. In questo momento così delicato, non è opportuno esprimermi pubblicamente”, ha addotto come motivazione. Da noi raggiunto al telefono, Marinelli si esprime così sulla vicenda BuzziLab: “Se la scuola ha atteso a creare la fondazione, non è stato perché mancavano autorizzazioni di qualche tipo, ma perché chi dirigeva l’istituto in quel momento non ha messo in atto tutte le strategie possibili per regolarizzare il laboratorio. Chi doveva decidere non ha deciso”, ha detto Marinelli.

Le più recenti reazioni politiche. “Al di là delle richieste degli ex Allievi e delle ferite, non dimentichiamoci che ora è prioritario far ripartire il BuzziLab il prima possibile – dichiara la consigliera regionale Ilaria Bugetti, che si sta occupando in prima persona di redigere l’ossatura della fondazione -. Ci tengo a precisare che la Regione è stata chiamata in causa nella vicenda solo i primi di settembre, quando si è cominciato a lavorare alla nuova bozza di fondazione, a partire dal lungimirante lavoro compiuto dal team di Irene Sanesi, e che l’Ufficio scolastico regionale è emanazione sul territorio non della Regione, bensì del Ministero”. Il deputato pratese di Cambiamo! Giorgio Silli afferma di aver già fatto due interrogazioni in Parlamento, in una delle quali si chiedeva al Ministero competente di calcolare il calo di mole di lavoro e il corrispettivo ammanco pecuniario nel bilancio della scuola per la sospensione del laboratorio, e quindi, di calcolare l’ eventuale danno erariale.

 

LS