10 Dicembre 2019

1 milione di euro dal Ministero del Lavoro per progetti di inclusione scolastica a Prato


E’ la scuola il punto di partenza del percorso di inclusione a 360° del progetto il progetto L.A.I.V. (Lavoro, Alloggio, Istruzione, Vulnerabilità), realizzato dall’assessorato alla Cittadinanza e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con 1 milione di euro attraverso il Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie 2019, destinato ai territori ad alta presenza di immigrati. Il progetto, che coinvolgerà circa 1000 studenti stranieri tra i 6 e i 16 anni per l’apprendimento dell’italiano e l’inclusione scolastica per i prossimi 24 mesi, è stato approvato stamani dalla giunta comunale su proposta dell’assessore Simone Mangani: «Il bando del Ministero è uscito il 1 agosto, la nostra domanda è stata presentata all’inizio del mese di settembre e siamo estremamente soddisfatti del finanziamento governativo ottenuto. Abbiamo deciso di continuare ad investire nella scuola ed in particolare nell’apprendimento della lingua italiana, consapevoli del fatto che senza processi educativi uguali per tutti, in termini di opportunità e possibilità, non è possibile migliorare la conoscenza e la convivenza di prossimità. Ringrazio gli istituti scolastici che giorno dopo giorno contribuiscono attivamente a creare cittadinanza.”

L’intervento prevede l’organizzazione di laboratori in piccoli o medi gruppi per un migliaio di alunni stranieri nei complessivi 24 mesi del progetto da realizzarsi presso gli Istituti scolastici del territorio, oltre a interventi per l’intera classe di frequenza con la compresenza dell’insegnante e di un esperto nella facilitazione e nella didattica inclusiva con finalità anche di formazione on site. Tra le attività rivolte all’inclusione scolastica, una linea di azione complementare è rappresentata dai campi estivi interculturali, 5 per annualità (10 nel complesso) da realizzare presso sedi del territorio disponibili all’ospitalità (principalmente istituti scolastici). Le azioni necessarie all’accoglienza e all’inclusione scolastica non possono prescindere dal coinvolgimento delle famiglie e da interventi rivolti al supporto della genitorialità: per questo il progetto prevede la realizzazione di laboratori di genitorialità presso ciascuno istituto scolastico del territorio (circa 20 laboratori nel complesso) che vertano su tematiche come l’orientamento al sistema scolastico, il rapporto scuola-famiglia, l’orientamento ai servizi del territorio, il bullismo o cyberbullismo, l’educazione al consumo, cittadinanza attiva e altro, gestiti da esperti di area e mediatori linguistico culturali. Inoltre è prevista l’attivazione di corsi di lingua italiana a piccoli gruppi rivolti ai genitori degli alunni (in particolare madri inoccupate) da effettuarsi in orario mattutino mentre i figli frequentano la scuola, presso gli istituti scolastici del territorio.

Ma non solo. Partendo dai minori in ambito scolastico, LAIV coinvolgerà anche gli adulti in condizione di vulnerabilità sociale, lavorativa, alloggiativa, creando reti interistituzionali pubblico/private per ottimizzare le risorse. Oltre al contesto scuola, nell’individuazione dei beneficiari adulti delle attività progettuali sono coinvolti anche le altre realtà territoriali che lavorano in sinergia con il progetto (partner del privato sociale, punti di incontro di cittadini migranti, sportelli pubblici, ecc.). Le linee di intervento sui beneficiari adulti prevedono l’inserimento tempestivo in percorsi di presa in carico integrata che vedano coinvolti esperti nel settore dell’inclusione sociale, economica, lavorativa e alloggiativa. Sono previsti pertanto per ogni area di intervento tutor dedicati che costruiscano un percorso di inclusione nelle aree sopra descritte a partire dai bisogni individuati nei singoli beneficiari. Il tutor di area si occupa inoltre di attivare percorsi di accompagnamento ai servizi, all’alloggio e all’inserimento lavorativo che permettano di sviluppare progressivamente una maggiore autonomia del beneficiario, anche attraverso l’utilizzo di strumenti di sostegno come borse lavoro e borse alloggio che superino le logiche assistenzialistiche. E la mediazione riguarderà anche il contesto abitativo del condominio e del quartiere con la formazione specifica di mediatori linguistici culturali già impiegati sul territorio, anche in tandem con i tutor dell’area alloggiativa.

Le aree di intervento sono quindi in sostanza quattro: inclusione scolastica, attraverso laboratori di apprendimento dell’italiano ed interventi di didattica inclusiva all’interno delle classi e mediazione linguistico-culturale per le comunicazione scuola-famiglia; supporto all’inclusione degli alunni stranieri e dei loro genitori attraverso attività extrascolastiche con laboratori di genitorialità, campi estivi interculturali, attività di socializzazione e recupero scolastico, corsi di lingua italiana per genitori stranieri); inclusione socio-lavorativa di cittadini stranieri con percorsi di presa in carico integrata e accompagnamento ai servizi nel settore dell’inclusione sociale, economica, lavorativa e alloggiativa). Il progetto prevede quindi il coinvolgimento di circa 1.500 cittadini stranieri tra minori in età di obbligo scolastico e adulti in condizione di vulnerabilità sociale.

 

(Immagine di repertorio)