E’ fissata per la tarda serata di oggi la direzione regionale del Partito Democratico che porterà alla formalizzazione del nome di Eugenio Giani a candidato governatore della Toscana per il centrosinistra. Sull’attuale presidente del Consiglio regionale, personaggio molto noto in tutta la regione che dell’erudizione ha fatto il suo cavallo di battaglia, sembrano convergere tutte le anime del Pd, compresa quella degli zingarettiani, ma non mette d’accordo una parte di sinistra, quella afferente alla formazione del senatore di LeU Francesco Laforgia “E’ viva”, agli scissionisti di Articolo Uno, a Sinistra 2020, a Sinistra Italiana. “La scelta di Eugenio Giani rappresenta l’evidente intenzione del PD nazionale (e in particolare del PD toscano) di NON volersi rinnovare, di NON voler procedere con un cambiamento di passo” scrive Roberta Lombardi, ex capogruppo in consiglio di LeU. “E’ sempre molto difficile trovare un nome che vada bene a tutti – afferma Gabriele Bosi, segretario provinciale del PD e membro della segreteria regionale -, ma Giani ha due vantaggi: conosce molto bene la nostra regione, tutti i nostri comuni e i nostri sindaci. E poi è una persona molto disponibile al confronto e all’ascolto, anche delle altre forze politiche. Perciò spero che, in questa dinamica, la sinistra trovi in lui un punto di riferimento. Rossi ha detto che avrebbe preferito un candidato donna? – continua Bosi -. Faccia dei nomi, cosa che ancora non ha fatto”.
In attesa di sapere cosa farà la sinistra, la coalizione di centrosinistra conterà sicuramente sull’appoggio di +Europa e Italia Viva. Demos deciderà cosa fare a seconda di ciò che sarà loro detto nella riunion di martedì, tanto che il coordinatore regionale Lorenzo Marchi ci tiene a precisare: “In linea di massima a Democrazia solidale il nome di Eugenio Giani va bene, ma il nome deve essere accompagnato a forti discontinuità sia a livello programmatico, e ne parliamo col PD già da luglio, sia su chi dovrà dare esecuzione a questo programma, e quindi la futura giunta. Non poniamo veti, ma il programma deve contenere che sostengono il ceto medio, le imprese e le famiglie, e gli assessori chiaramente non possono essere gli stessi che escono da questa amministrazione”.
Nessuna alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle (Bosi: “La sensazione è che il Movimento si stia isolando sempre di più e non so quanto gli convenga, viste le percentuali degli ultimi anni”; Maioriello: “Gli iscritti hanno dato un messaggio chiaro: vogliono che corriamo da soli”), invece, che per la scelta del candidato governatore deve confrontarsi con gli iscritti su Rousseau. Il voto online è previsto per l’inizio di gennaio. “Sono sicuro che avremo personalità di spicco tra coloro che saranno selezionati e votati dai nostri iscritti – afferma Carmine Maioriello, capogruppo dei Cinque Stelle in Comune -, ad oggi mi è impossibile tracciare un profilo ideale del nostro candidato, visto che il sistema è aperto anche alle autocandidature. Ma mi auguro che ci siano pratesi e che la nostra città abbia una buona rappresentanza in consiglio regionale”. Demos punta a candidare tutti e sei i pratesi previsti dal collegio della città nelle liste dei candidati al consiglio. Così il PD, per il quale si ricandideranno i due consiglieri uscenti Nicola Ciolini e Ilaria Bugetti.
LS