22 Novembre 2019

Recupero fauna, al CSN riabilitati 375 animali: duecento sono già stati rimessi in libertà FOTO


Allodole, merli, rondini e cardellini, ghiri, lepri e ricci, ma anche aironi e pipistrelli, la lista degli animali recuperati, curati e in gran parte liberati dal Centro di Scienze Naturali è davvero lunghissima. Fra 2018 – anno in cui in luglio è partito il servizio per il recupero di fauna selvatica – e i primi 8 mesi del 2019 sono stati affidati al Centro 375 animali. Di questi circa 200 sono stati poi liberati, mentre alcuni sono rimasti al CSN, o perché non più in grado di tornare in natura o perché in attesa di liberazione. Il maggior numero di recuperi riguarda la famiglia delle rondini – 25 balestrucci e 57 fra rondoni e rondini – 57 sono anche i colombi domestici, 34 i merli, 50 i pipistrelli e 21 i ricci. In generale si contano 290 gli uccelli, 83 mammiferi e 6 rettili.

“Il recupero della fauna cittadina è ripreso, dopo un periodo di sospensione abbastanza lungo, grazie a un’apposita convenzione stipulata quasi due anni fa tra il Comune di Prato e la Fondazione PARSEC – spiega l’assessore del Comune di Prato Cristina Sanzò -. I risultati di questa attività sono buoni e tutti gli interventi di recupero degli animali soccorsi rintracciabili. Naturalmente ci sono spazi per migliorare ancora”. Al Comune di Prato spetta il compito del primissimo soccorso, un servizio che da giugno ha uno specifico gestore, scelto con una gara, l’associazione Qua la zampa, a cui è affidato anche l’SOS cani e gatti, che funziona 24 ore su 24 compresi i festivi. Il gestore assicura anche i primi soccorsi sanitari attraverso una convenzione con la clinica Galilei di Prato.

“Dopo le prime cure gli animali ci vengono affidati per proseguire con la riabilitazione fino alla completa guarigione e il reinserimento in natura quando possibile”, aggiunge il direttore della Fondazione Marco Morelli.


Ad occuparsi degli animali e del parco, insieme al personale del CSN, sono in tanti: volontari del Servizio civile nazionale e dell’associazione Habitus, tirocinanti delle Università di Firenze e Bologna, inserimenti socioterapeutici dell’Asl, richiedenti asilo, messi alla prova della Uepe ed altri. Un team necessario ad assicurare la cura di ogni animale notte e dì, ogni giorno della settimana. Il compito infatti è particolarmente complesso durante l’estate, quando i nidiacei devono essere imbeccati anche ogni ora durante il giorno, mentre di notte ci sono le poppate per pipistrelli, ricci e altri piccoli mammiferi. Ogni specie richiede una dieta diversa, che può variare molto con l’età e il momento dello svezzamento è forse quello più delicato.

Il CSN accoglie, anche direttamente, nidiacei e cuccioli non autosufficienti che sono stati rinvenuti privi di genitori. Ma bisogna fare attenzione, i giovani merli ad esempio lasciano il nido prima di essere pronti a volare, ma i genitori continuano comunque ad accudirli. Dopo una prima fase di allevamento a mano in locali dedicati, gli ospiti vengono spostati in voliere o recinti più ampi, dove si riabituano alla vita in natura fino alla liberazione. Gli animali destinati ad essere reinseriti in natura non sono visibili dal pubblico, i contatti con gli esseri umani devono essere infatti ridotti al minimo, per ridurre lo stress negli adulti che soffrono di ferite o traumi e per eliminare l’attaccamento alle persone nei giovani allevati, che risulterebbe estremamente pericoloso per un animale selvatico.

Gran parte degli animali arriva con varie patologie (molto frequenti le parassitosi), che devono essere affrontate attraverso apposite terapie e richiedono particolare cura nella gestione degli ambienti e dei materiali, prima fra tutte un protocollo di quarantena per gli adulti e tutti i cuccioli sospetti, per evitare i contagi incrociati.

Chi trova un animale può rivolgersi a SOS ANIMALI chiamando il 345 3220066, che provvederà al recupero e all’eventuale invio alla clinica veterinaria convenzionata con il Comune. Il servizio non si occupa di animali domestici fuggiti o abbandonati, solo per alcune specie, ad esempio tartarughe di terra e alcuni pappagalli, sono competenti i Carabinieri forestali. Per animali di grossa taglia potenzialmente pericolosi come caprioli e cinghiali, occorre rivolgersi a polizia municipale o provinciale e all’ASL Toscana Centro al 329 6605792 oppure 055 2761111.