Carmignano, installate tre centraline per monitorare la qualità dell’aria FOTO
Monitorare la qualità dell’aria, e in particolare le concentrazioni di polveri sottili PM 2.5, direttamente nel territorio comunale attraverso l’uso di “polverometri”, centraline a basso costo basate sulla misura ottica al posto di quella su filtro. Il tutto rivolgendo una particolare attenzione al controllo costante degli abbruciamenti dei residui agricoli. È quanto intendono fare insieme Comune di Carmignano e Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-INO), che hanno stipulato un accordo di collaborazione, che avrà validità un anno, con possibilità di rinnovo. E così, come sancito dall’intesa, sono stati installati nel territorio comunale di Carmignano, nelle frazioni più vaste, tre polverometri: uno sul palazzo comunale di Carmignano, uno sulla copertura della scuola Quinto Martini di Seano e l’altro sul tetto della scuola Nazario Sauro di Comeana.
“Il nostro obiettivo primario è la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. A tal fine nel corso degli anni abbiamo messo in campo una serie di azioni concrete, non da ultimo l’installazione di queste tre centraline a Carmignano, Seano e Comeana. Siamo il primo Comune in Toscana ad aver attivato questo nuovo sistema di monitoraggio dell’aria”, ha spiegato il sindaco Edoardo Prestanti. Un’iniziativa questa frutto di una volontà comune di tutta l’amministrazione e del Consiglio comunale intero che, così come era successo per lo stop al Glifosate, ha votato all’unanimità una mozione sull’acquisizione di un sistema di sorveglianza della qualità dell’aria. “Siamo stati il primo Comune in Toscana – ha proseguito il primo cittadino – a vietare da tre anni, con un’apposita ordinanza, l’utilizzo sul territorio di prodotti erbicidi contenenti il principio attivo del glifosate; abbiamo attivato uno Sportello Verde per incentivare l’agricoltura biologica e stiamo lavorando per la costituzione del distretto Biologico di Carmignano. Adesso abbiamo installato queste tre centraline per monitorare la qualità dell’aria e presto verrà posizionata una webcam per la localizzazione dei pennacchi di fumo. Azioni concrete rese possibili grazie al coinvolgimento di più soggetti, nell’ottica di tutelare la salute di tutti, salvaguardare l’ambiente e quindi le nostre acque, l’aria e il cibo che mangiamo, e favorire un’agricoltura biologica,”.
“Un intervento negli anni fortemente richiesto dai cittadini per conoscere la qualità dell’aria e per essere consapevoli su quelle che sono le situazioni ambientali del territorio dove vivono – ha precisato l’assessore all’Ambiente Federico Migaldi -. Oltre a essere nella piana più densamente urbanizzata della Regione Toscana, il nostro Comune presenta una promiscuità tra aree residenziali e industriali. E’ quindi importante conoscere la qualità dell’aria”.
Il funzionamento delle centraline, concepite e realizzate dal ricercatore di CNR-INO Massimo Del Guasta, è semplice ed efficace: si tratta, infatti, di dispositivi low cost capaci di restituire una misurazione in tempo reale, disponibile online a intervalli di cinque minuti, della concentrazione di polveri PM 2.5 in aria, fornendo allo stesso tempo la direzione di provenienza delle polveri stesse. Configurazione che consente di valutare in modo remoto e continuo il contributo di una sorgente (per esempio abbruciamenti di residui vegetali) alla locale concentrazione totale di polveri PM 2.5, oltre che a fornire l’ora di inizio di emissione della sorgente. Il “polverometro” – il cui primo prototipo è stato installato nel 2014 a Montale (Pistoia), per poi essere sperimentato anche a Temuco in Cile e nell’area circostante l’inceneritore di Baciacavallo (Prato) – vuole essere uno strumento a supporto della tecnologia esistente, non vuole sostituirsi ad essa, e consente dunque di registrare le emissioni potenzialmente dannose per la salute delle particelle di diametro inferiore a 2,5 micrometri (denominate appunto PM 2.5). “Ogni centralina è composta da un sensore ottico di polveri e fumi e altri sensori della direzione del vento, che registrano ogni cinque minuti la concentrazione di polveri sottili PM 2.5 e la trasmettono a un server. I dati vengono poi elaborati e resi disponibili in forma grafica e numerica – ha sottolineato il ricercatore Massimo Del Guasta -. Il vantaggio di queste centraline è che sono molto veloci, riescono a individuare i picchi di concentrazione e le sorgenti”.
Ma non è tutto. Grazie all’accordo siglato tra Comune di Carmignano e CNR-INO, alla Rocca di Carmignano, precisamente sul Campano, verrà presto installata in via sperimentale una webcam IP le cui immagini verranno inviate in tempo reale al server CNR-INO, saranno georeferenziate e analizzate in tempo reale, per la detenzione e localizzazione geografica sul territorio di pennacchi di fumo da combustioni incontrollate. Una tecnica sperimentale che rappresenta comunque un ottimo deterrente a basso costo contro gli abbruciamenti abusivi nei periodi di divieto.