Nel cimitero della Misericordia il monumento per ricordare i «Bambini mai nati» promosso dal Centro di aiuto alla Vita


Il dito di un grande angelo di cristallo punta verso il cielo e indica Dio: da lassù è scesa la vita del bimbo nel seno materno scolpito nel marmo e lassù è ritornata, senza vedere la luce. Per ricordare i «Bambini mai nati» il Centro di Aiuto alla Vita di Prato ha voluto installare una scultura nel cimitero della Misericordia in via Galcianese. L’opera, alta tre metri in vetro e marmo, è stata realizzata dallo scultore Enrico Savelli, autore della cappella dei cirenei nella sede dell’Arciconfraternita dove campeggiano sulle vetrate dei bellissimi angeli in processione che hanno ispirato anche questa sua ultima creazione.

L’inaugurazione dell’opera si è tenuta questa mattina, sabato 26 ottobre, alla presenza dell’autore, dei committenti, del vescovo Giovanni Nerbini e del Magistrato dell’Arciconfraternita della Misericordia di Prato guidato dal proposto Gianluca Mannelli. «In questo monumento vogliamo vedere l’opera di Dio che si rinnova ogni giorno – ha osservato il Vescovo –, in quel gesto creativo che viene rappresentato ci siamo tutti, vivi e defunti, nati e non nati. E nella mano del bimbo scolpita dal marmo che sembra raccogliere e portare tutti verso l’alto c’è l’invito a ripetere quel movimento d’amore». La scultura è stata presentata dal critico d’arte don Giuseppe Billi, che ha tratteggiato il significato simbolico della scultura.

 

Lo scultore Enrico Savelli

 

L’idea alla base dell’opera è nata da un dialogo tra l’artista Savelli e le volontarie del Cav, associazione che dal 1977 assiste e accompagna le donne in gravidanza che si trovano in difficoltà. «In occasione dei 40 anni dalla approvazione della legge 194 che ha legalizzato l’aborto in Italia, abbiamo sentito l’esigenza di creare un luogo per ricordare i bambini non nati», spiega la presidente Patrizia Benvenuti, intervenuta alla inaugurazione insieme alla presidente regionale dei Centri di Aiuto alla Vita Lina Pettinari. Interpretando questo desiderio, Savelli ha posto un angelo disegnato nel vetro alto due metri sopra un blocco di marmo dove è stata scolpita l’immagine di un bimbo nel seno materno. «La vita viene da Dio, l’angelo ce lo ricorda – spiega Savelli -, e il piccolo non nato tende il braccino verso l’alto come per dire che dalla terra è ritornato in cielo. In mano il bimbo stringe un bozzolo, la farfalla invece è riuscita a volare sulla terra ma spiega le sue ali in cielo e si trova nel cuore dell’angelo».

 

 

Il messaggio del Cav vuole essere un segno di speranza. «Questa opera non vuole giudicare nessuno, vuole però riconoscere che ogni vita concepita è un essere umano, che ha diritto a essere accolto e amato», precisa Benvenuti, che aggiunge: «Madre Teresa diceva che il bambino non nato è il più povero tra i poveri». A Prato nel 2018 sono stati compiuti 837 aborti, un numero che si è mantenuto costante nel tempo, «credevamo che con l’introduzione delle cosiddette “pillole del giorno dopo”, che sono abortive, non lo dimentichiamo, la cifra calasse ma non è stato così», dice la presidente Benvenuti. Lo scorso anno il Cav, con sede in via Dante, ha assistito e seguito 363 donne e i loro bambini attraverso la donazione di alimenti per l’infanzia, vestitini, passeggini e quant’altro possa servire per accudire un neonato. «Ma soprattutto le abbiamo ascoltate – sottolinea la presidente – e se qualcuna alla fine ha deciso di abortire non l’abbiamo mandata via, a tutte diciamo: ritorna, noi ci saremo sempre».

La scultura si trova all’interno della nuova ala del cimitero della Misericordia di via Galcianese, realizzata pochi anni fa.