Il primo anno furono soltanto sei, nel 2018 quasi 1800. Così in cinquant’anni sono aumentate le donazioni di sangue alla Fratres che sta per festeggiare il mezzo secolo di attività a Prato. Il Gruppo Donatori nacque infatti in città nel 1969 all’interno del mondo della Misericordia e da allora l’associazione di anno in anno ha aumentato il numero delle proprie articolazioni territoriali e di conseguenza quello delle donazioni. Insieme a quello svolto dai «colleghi» dell’Avis la donazione del sangue è un servizio davvero prezioso e importante per tutta la comunità.
Lo speciale anniversario viene ricordato questa domenica, 13 ottobre, con una giornata di festa che prevede come momento centrale la celebrazione della messa in cattedrale alle ore 10,30 presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini e in particolare l’ostensione straordinaria del Sacro Cingolo. «Anche dieci anni fa, per il quarantennale abbiamo avuto questo onore», dice il presidente provinciale della Fratres di Prato Alessandro Gavagni.
Oggi i Gruppi di Donatori presenti all’interno delle locali sezioni della Misericordia sono diciotto (su 26) e i soci iscritti attivi, persone che abbiano donato il sangue almeno una volta negli ultimi due anni, sono oltre duemila. In cinquant’anni si sono succeduti solo quattro presidenti, il primo fu Angiolo Tempestini, poi Maurizio D’Agliana e a seguire Assunta Costantino, che ha guidato l’associazione per venti anni. Dal 2015 il presidente è Alessandro Gavagni, il vice è Michele Boretti e il segretario Piergiovanni Paci. Il gruppo dirigente attuale è quello che ha dovuto fare i conti con il grande cambiamento nella donazione e che ha modificato le abitudini degli iscritti. A fine 2014 una direttiva regionale mette fine alla possibilità di raccogliere il sangue nelle autoemoteche, la modalità tipica con cui fino a quel momento la Fratres coinvolgeva i propri donatori. Fino ad allora venivano organizzate mensilmente le raccolte domenicali nelle varie sezioni grazie all’uso di un mezzo appositamente attrezzato. «Con la fine di quella esperienza abbiamo dovuto dire ai donatori di cambiare le proprie abitudini e non è stato facile – spiega il presidente Gavagni -, ma con il tempo devo dire che ci siamo riusciti». I numeri confermano che il calo atteso è stato solo iniziale. «Questo grazie all’apertura di due unità di raccolta accreditate da Regione e Asl presso la sede provinciale in via Galcianese e a Montemurlo in via Contardi», aggiunge Gavagni. La necessità di comunicare le nuove modalità di raccolta di sangue ha portato anche ad avvicinare tante persone, in particolare giovani, alla donazione.
Il programma del cinquantesimo prevede: domenica 13 ottobre, alle 9,30, accoglienza e colazione dei partecipanti in palazzo vescovile; alle 10,15 cortei dei labari e ingresso in cattedrale. Alle 10,30 messa presieduta dal Vescovo Nerbini con ostensione straordinaria. Alle 11,30 in palazzo vescovile saluto delle autorità, premiazione dei donatori e consegna targa ricordo ai Gruppi Fratres della Toscana intervenuti. Alle 13,15, pranzo presso i locali della parrocchia di Sant’Agostino.