Gigliato d’argento e cittadinanza onoraria al vescovo emerito Agostinelli: “Prato è la mia città, mi considero pratese” VIDEO
Il vescovo emerito Franco Agostinelli ha ricevuto la cittadinanza onoraria nel corso della seduta straordinaria del consiglio comunale. Il riconoscimento è stato fortemente voluto dal sindaco Matteo Biffoni e dal presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti per ringraziare monsignor Agostinelli per i sette anni di episcopato a Prato. Anche a monsignor Gastone Simoni, il 25 settembre 2012, e a monsignor Pietro Fiordelli, il 13 febbraio 1992, fu consegnata la cittadinanza onoraria in occasione della fine del mandato episcopale a Prato.
Prima della seduta il sindaco Matteo Biffoni ha consegnato al vescovo emerito il Gigliato d’argento.
“Qui ha vissuto la quotidianità. Lo considero uno di noi perchè ha vissuto Prato giorno per giorno. Ha sempre dialogato con l’amministrazione. Potevamo sempre rivolgerci a lui per avere un consiglio” ha detto il sindaco.
Dopo l’esecuzione dell’inno nazionale il Vescovo ha fatto ingresso nel salone consiliare accompagnato dal suono delle chiarine.
Il presidente del consiglio comunale Gabriele Alberti ha aperto la seduta, alla quale era presente anche il vescovo Nerbini. “E’ uno di quei giorni in cui si rinsalda il legame che unisce la chiesa alle istituzioni della città. Nelle sue azioni ha sempre messo al centro l’uomo ed i valori della solidarietà” ha ricordato Alberti rivolgendosi ad Agostinelli.
A seguire gli interventi dei capigruppo.
Il capogruppo di Demos Massimo Carlesi ha ricordato l’impegno del vescovo Agostinelli nel campo dell’informazione: “Dare valore a Tv Prato è stata una scelta importante, perché è un’emittente che fa servizio pubblico, creando momenti di riflessione e dibattito in città”. Nessun discorso è arrivato dai consiglieri dell’opposizione, che pure hanno votato favorevolmente per il conferimento della cittadinanza onoraria.
“Vorremmo attribuire la cittadinanza onoraria simbolica da parte di tutti i sindaci dei comuni della provincia. La sua è stata una figura amica della città, che ha avuto dedizione nell’ascolto delle esigenze di tutti” ha detto il presidente della Provincia Francesco Puggelli. “La città le è grata per l’intensità con cui lei è stato presente e ha svolto il suo compito.
Prato ha conferito solo 12 cittadinanze onorarie nella sua storia, questo dà ulteriore valore al riconoscimento che le viene consegnato” ha ricordato il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani.
“Diventare cittadini di Prato è qualcosa di speciale. Non si regala, non si concede facilmente. Siamo una comunità aperta con chi a questa dà qualcosa, la fa crescere. In questi anni la collaborazione tra Diocesi e Comune è sempre stata efficace, ognuno ha fatto quello che doveva fare” ha detto il sindaco, che poi ha ricordato alcuni dei progetti sviluppati sotto l’episcopato di Agostinelli, dalla mostra Legati da una Cintola alla riapertura del campanile del Duomo, fino allo sbarco sui social per dialogare con i giovani e l’impegno per rendere concreta la visita di Papa Francesco.
Biffoni ha poi ricordato l’impegno per sviluppare i patti di prossimità e garantire la dignità del lavoro e della persona.
“Franco Agostinelli non è cittadino onorario, è un pratese nato ad Arezzo. Questa è casa sua per merito di tutto il lavoro che ha fatto per noi” ha concluso Biffoni.
“Ascoltando tutte le cose che mi riguardano e avete ricordato mi sono chiesto: ma davvero ho fatto tutto questo?” ha esordito Agostinelli.
“Abbiamo collaborato rispettando ciascuno le proprie prerogative e ambiti d’azione, perché abbiamo un obiettivo comune, ovvero il bene della gente, soprattutto dei più bisognosi.
Dobbiamo portare avanti l’impegno perchè ci sia posto per tutti, compresi quelli che vengono da lontano.
Sono più che onorato di essere cittadino di Prato – ha proseguito Agostinelli, che poi ha ricordato – tre traumi hanno accompagnato mia vita: quando smisi di essere parroco, poi quando lasciai Grosseto e infine quando ho lasciato Prato. Questo è quello che mi è costato di più.
Continuo ad essere testimonial di Prato quando parlo della sensibilità e laboriosità di questa gente. Io mi considero pratese. La mia città è Prato” ha concluso Agostinelli.
Tutta la cerimonia è stata seguita in diretta da Tv Prato.