24 Settembre 2019

L’Acqua del sindaco arriva nelle scuole di Montemurlo. Stamani la consegna delle borracce ai bambini della primaria “Hack” di Bagnolo


In tutto saranno distribuite 180 bottigliette ai bambini che quest’anno frequentano la prima elementare a Montemurlo, un progetto per disincentivare l’uso delle bottigliette in plastica e preferire l’acqua del rubinetto. Il sindaco Calamai, rivolgendosi ai bambini, ha detto:«Questa borraccia è un regalo per voi e per l’ambiente ». In tema di risparmio di risorse i tre fontanelli di Montemurlo nel 2018 hanno erogato 1,5 milioni di litri d’acqua

È iniziata questa dalla scuola primaria “Margherita Hack” di Bagnolo la consegna delle borracce dell’operazione “L’Acqua del Sindaco arriva nelle Scuole”, voluta dal Comune di Montemurlo e Publiacqua per disincentivare l’utilizzo delle bottigliette di plastica e favorire il consumo dell’acqua del rubinetto. Nella palestra della scuola di via Micca a consegnare le borracce ai bambini delle classi 1A e 1B, accompagnati dalle insegnanti Valentina Coppini, Maria Novella Passaro e Gaia Caracciolo, erano presenti il sindaco Simone Calamai, gli assessori all’ambiente, Alberto Vignoli e alla pubblica istruzione, Antonella Baiano, Chiara Masini, membro del CdA di Publiacqua e la vice preside del comprensivo “M. Hack”, Elena Ciabatti.

«Questa borraccia è un regalo per voi e per l’ambiente – ha sottolineato il sindaco Simone Calamai – Usando questa bottiglietta riducete il consumo di plastica e potrete usare l’acqua del rubinetto che è buona, sana e controllata».

In tutto a Montemurlo saranno consegnate ai bambini che frequentano la prima elementare – compresa la paritaria del Sacro Cuore – centottanta borracce per un totale di dodicimila sul territorio di 45 dei Comuni serviti. Le borracce da 400 ml riportano il logo del Comune e di Publiacqua e sono dotate di un pratico moschettone e di un segnalibro con alcune semplici regole d’uso e manutenzione della stessa.

Un’operazione dalla forte valenza ambientale e che va nella direzione di un mondo sempre più “plastic free”, unendo questo messaggio a quello che il gestore porta avanti da sempre promuovendo la bontà e sicurezza dell’acqua del pubblico acquedotto. Da questo settembre, e così sarà per i prossimi cinque anni, ogni bambino che inizierà il suo percorso scolastico avrà a disposizione una borraccia che, al pari di zaino e astuccio, potrà diventare uno strumento di “lavoro” quotidiano da utilizzare per avere sempre a disposizione, grazie anche ad un comodo moschettone, la propria acqua del rubinetto con cui dissetarsi.

Insomma, più acqua del rubinetto vuol dire anche meno plastica e quindi rispetto per l’ambiente e per il futuro di questo pianeta di cui tutti, anche mutando le nostre piccole abitudini quotidiane, siamo chiamati a farci carico.

“Questo è un progetto molto importante per Publiacqua – ha detto Chiara Masini, membro del CdA di Publiacqua – Fino dalla sua nascita, l’azienda ha promosso l’acqua del rubinetto con campagne di sensibilizzazione ed iniziative con le scuole. Oggi questa tematica si lega perfettamente con un tema ambientale importante che è quello della riduzione della plastica e ci si lega attraverso le borracce ma anche attraverso i fontanelli che sul territorio dei 45 Comuni dove il servizio idrico è gestito da Publiacqua da anni sono il simbolo di entrambe le battaglie di cui sopra. Insomma, le borracce sono un messaggio importante che attraverso i bambini trasmettiamo alle famiglie e la speranza è che questo gesto aiuti tutti a consumare più consapevolmente e nel pieno rispetto dell’ambiente”.

L’impegno “plastic free” del Comune di Montemurlo non nasce però con l’iniziativa delle borracce. Lo scorso agosto l’amministrazione comunale ha approvato una delibera per dare lo stop all’utilizzo dei prodotti di plastica monouso negli eventi pubblici organizzati o patrocinati dal Comune. La plastica monouso non biodegradabile sarà sostituita con materiali prodotti con polpa di cellulosa, attualmente l’unico materiale compostabile che garantisce la qualità della frazione organica. «La promozione dell’uso delle borracce fin da piccoli va nella direzione di un cambiamento delle nostre abitudini. Preferire materiali durevoli rispetto all’usa e getta, significa prendersi cura del Pianeta e impegnarsi a risparmiare risorse», conclude l’assessore all’ambiente, Alberto Vignoli.

E in tema di risparmio i tre fontanelli di Oste, Bagnolo e Montemurlo, installati dal Comune insieme a Publiacqua, hanno contribuito sensibilmente a ridurre la quantità di bottiglie di plastica prodotte. Nel solo 2018 i fontanelli di alta qualità hanno erogato oltre 1,5 milione di litri di acqua corrispondenti a oltre 1 milione di bottiglie di plastica da 1,5 litri non prodotte, non trasportate e non smaltite e quindi in oltre 37 tonnellate di plastica (non prodotta, non trasportata e non smaltita) ed in oltre 219 tonnellate di CO2 non immesse nell’ambiente.

Dal 2006 infatti l’azienda publiacqua ha iniziato ad installare fontanelli di alta qualità. Una iniziativa che nel corso degli anni, ed in particolare dal 2011 in poi, è cresciuta ed ha aumentato il proprio successo fino a giungere ad oggi quando i Fontanelli di Alta Qualità installati da Publiacqua sono 99.

Un numero impressionante di Fontanelli che nel solo 2018 hanno erogato oltre 41 milioni di litri di acqua contribuendo ad una “battaglia culturale” che Publiacqua porta avanti fin dalla sua nascita, e cioè la promozione della qualità e sicurezza dell’acqua del pubblico acquedotto, ma anche dando un contributo importante nella direzione della riduzione della plastica e della CO2.Una politica apprezzata dagli utenti. Chi beve l’acqua del rubinetto è infatti il 60% circa dei cittadini del nostro territorio, un dato elevato se comparato a quello che avviene nelle altre realtà italiane. I quarantuno milioni di litri di acqua erogati si traducono in oltre 27 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri non prodotte, non trasportate e non smaltite e quindi in oltre 1000 tonnellate di plastica (non prodotta, non trasportata e non smaltita) ed in oltre 6.000 tonnellate di CO2 non immesse nell’ambiente.