Il vescovo Nerbini al consiglio comunale: “Mantenere vivo il rispetto assoluto per l’altro” VIDEO


Il richiamo al sindaco La Pira e alla sua definizione delle città, “non occasionali mucchi di pietre, ma misteriose abitazioni degli uomini e di Dio”; l’invito, rivolto con umiltà e nell’interesse superiore della comunità, a “curare le ferite delle campagne elettorali”; l’impegno a “favorire ogni collaborazione che abbia a cuore la crescita della intera comunità civile”. Sono tre dei passaggi salienti dell’intervento del vescovo Giovanni Nerbini nell’aula del consiglio comunale, che oggi pomeriggio, nella prima parte della seduta, gli ha dato il benvenuto. Monsignor Nerbini, insediatosi lo scorso 7 settembre, ha incontrato la giunta e il presidente del consiglio comunale Gabriele Alberti e successivamente ha ricevuto il saluto delle varie forze politiche con gli interventi in Aula di tutti i capogruppo.
“Il vescovo è l’uomo di tutti e per tutti. Sono a disposizione di tutti e disposto ad accogliere tutti e a confrontarmi con grande sincerità e franchezza” ha detto ai consiglieri monsignor Nerbini, che ha rivelato come proprio per i consiglieri comunali abbia pregato fin dai primi giorni a Prato, “perchè nel vostro lavoro – ha detto – siate illuminati da quello spirito che è spirito di unità, di collaborazione, spirito di benevolenza”. Particolarmente significativo l’appello a “mantenere vivo in tutti noi il rispetto assoluto, oserei dire religioso, per l’altro”.
Nerbini ha poi usato la metafora del ballo, parafrasando la metafora sportiva utilizzata dal consigliere rugbista Enrico Romei, per invitare alla collaborazione e all’intenzione per il bene comune. “C’è una comunità nel Grossetano, la Nomadelfia, dove il prete fondatore ha pensato e voluto che i ragazzi portassero l’annuncio del Vangelo attraverso il ballo. E a chi gli domandava come mai a un prete fosse venuto in mente proprio il ballo per comunicare la bellezza del Vangelo, rispondeva: ‘Perché il ballo è sempre collaborazione: 120 persone stanno su un palco e non si pesticciano e non si fanno del male, se prima si sanno intendere’. Ecco credo sia bello…Dobbiamo realizzare il grande spettacolo della vita, possiamo farlo in tanti, sempre cercando questa collaborazione, questa intesa, questa ricerca del bene, sempre e per tutti”.

Di seguito l’intervento integrale di monsignor Nerbini, tratto dalla diretta di Tv Prato.

L’intervento del sindaco Matteo Biffoni

Il sindaco Matteo Biffoni nel suo saluto ha sottolineato il valore dell’incontro tra le due istituzioni, assi portanti, ciascuna nel rispetto delle proprie competenze, per la crescita di una comunità coesa. “Le rinnovo il benvenuto da parte di tutti noi nella sala della democrazia, la più importante per la nostra città. A noi, alle nostre rispettive istituzioni spetta il dovere di cercare di dare risposte a una comunità che ci chiede di creare un futuro. E al di là di tutto, delle differenti sensibilità politiche, dei toni accesi che possono esserci stati in passato, per tutti coloro che siedono in consiglio è guida e punto di riferimento la necessità di dare risposte ai cittadini. Lei ha esperienza e la Chiesa di Prato ha radici profonde sul territorio, per cui saprà bene quali e quante siano le peculiarità di questa città. È chiaro anche dalle parole del presidente del Consiglio e di tutti i capogruppo che la complessità di Prato è difficilmente riscontrabile altrove. E’ una città che prima delle altre si trova ad affrontare i temi che la contemporaneità impone, anticipando gli altri territori. E’ accaduto anche con la crisi economica che ha scardinato le certezze dei nostri cittadini e che qui è arrivata prima che nel resto del Paese. Questa è Prato e se vogliamo affrontare la realtà ognuno di noi, nel rigoroso rispetto dei propri ambiti di competenza, svolge un ruolo importante e deve lavorare sinergicamente”.
Il sindaco ha poi ricordato l’appello di Papa Francesco: “Riparto anche io dalle parole di papa Francesco a fare patti di prossimità: la capacità di muoversi in maniera univoca nel contribuire a risolvere i temi aperti del’oggi, a dare risposte che la comunità cerca, a tutelare la dignità del lavoro e il rispetto dei lavoratori,a continuare nel percorso di crescita con l’unico obiettivo del bene comune. In questo percorso Le chiedo di tenerci d’occhio, come è sempre accaduto. Negli anni abbiamo costruito momenti di confronto,  abbiamo ricevuto dalla Chiesa parole di stimolo e sollecitazione, quando necessario ci siamo scambiati parole di conforto”. Biffoni ha poi ricordato la collaborazione tra le diverse realtà del territorio, laiche e religiose, anche nella costruzione di una rete sociale: “Qui chi ha bisogno può trovare una mano tesa grazie a un’importante rete sociale, al lavoro delle istituzioni, al mondo dell’associazionismo e del volontariato. E’ quindi impensabile amministrare una comunità come la nostra senza un’interlocuzione franca e diretta, consapevoli che obiettivo di tutti, in piazza del Comune come in piazza Duomo, è il bene della nostra comunità. Buona strada e buon lavoro Vescovo Giovanni”.

Gli interventi dei capogruppo 

Ad aprire la seduta, il saluto del presidente del consiglio comunale Gabriele Alberti che ha dato il suo personale benvenuto al vescovo nella nostra città: “Una città ricca di storia, inclusiva e a vocazione artigianale “. “A Prato – ha proseguito Alberti – la chiesa è protagonista da sempre con le sue parrocchie e le tante associazioni che in silenzio e con determinazione aiutano molte persone ogni giorno, persone che si trovano in difficoltà e alle quali insieme, ognuno nel proprio ruolo, proviamo a dare una mano per affrontare le sfide che ci attendono”.

Dopo Alberti è stata la volta del capogruppo di Fratelli d’Italia Claudio Belgiorno che ha dato il suo benvenuto al Vescovo facendo gli auguri per il suo mandato in una città come Prato “non priva di problemi e che la sua sensibilità non tarderà a riconoscere”.

Enrico Romei, capogruppo della lista civica Lo Sport per Prato si è rivolto, da ateo, al vescovo in quanto uomo ed ha fatto il proprio in bocca al lupo, da sportivo, per “la partita che giocherà nella nostra città e che sono certo sarà in mezzo alla gente, a favore e verso le persone, senza nessuna distinzione”.

Massimo Carlesi, capogruppo di Demos, nel salutare il vescovo ha parlato “dell’importanza del bene comune e della necessità di non far sentire nessuno escluso, ma anche della necessità, soprattutto nella nostra città considerata la presenza delle molte e diverse nazionalità che qui abitano, di instaurare un dialogo interreligioso, dialogo che si deve estendere anche alle forze politiche ed economiche pratesi”.

Carmine Maioriello, capogruppo del Movimento 5 Stelle, nel salutare il vescovo ha rivolto il proprio pensiero ai meno fortunati, “sicuri che il suo impegno possa portare speranza e sollievo a chi in questo momento soffre per la mancanza di certezza dovute all’assenza del lavoro”.

Daniele Spada, capogruppo della lista Spada sindaco, ha parlato di Prato come “una comunità ricca d’animo e ben disposta verso il prossimo che però da un po’ di tempo sta soffrendo per la mancanza di lavoro soprattutto”. “Noi – ha proseguito Spada – cerchiamo di occuparci delle questioni pratiche, a lei spetta la cura delle anime e sono certo che sarà vicino a chi si sente straniero e insicuro anche a casa propria”.

Marco Wong, in rappresentanza della lista civica Biffoni sindaco, ha affermato che “pur racchiudendo diverse sensibilità religiose, siamo comunque unanimi nel ritenere la Chiesa un importante punto di riferimento spirituale e morale. La storia d’Italia è strettamente interconnessa con quella della Chiesa che è quindi un riferimento per tutti, anche coloro che fanno parte delle più di cento nazionalità straniere presenti sul territorio cittadino. Prova ne è infatti il dato su, per esempio, la comunità cinese di Prato che ha una percentuale di cristiani molto maggiore che in Cina, dimostrando quindi l’influenza spirituale del territorio”.

Patrizia Ovattoni, capogruppo della Lega, dando il suo benvenuto al Vescovo ha parlato di “Prato come città ricca di storia e di memoria della quale tutti noi siamo lieti di far parte. Città che da un po’ di tempo soffre la precarietà dovuta alla mancanza del lavoro e che ben conosce e affronta le sfide che le si pongono davanti. Auspichiamo – ha concluso – di poter iniziare una proficua collaborazione per il bene di tutta la nostra comunità”.

Infine Marco Sapia, capogruppo del Pd, che a nome personale e dei suoi colleghi ha salutato il Vescovo ed augurato lui buon lavoro, consapevoli che “entrambi, pur con ruoli diversi, mettiamo a disposizione della comunità e dei cittadini pratesi il nostro impegno e la nostra passione con spirito collaborativo”.