Sversamenti abusivi nel torrente Migliana che diventa blu: denunciato titolare della tintoria FOTO
E’ stato grazie alla segnalazione spontanea di un cittadino che la polizia provinciale e l’Arpat sono potuti intervenire tempestivamente sull’inquinamento del torrente Migliana, un affluente del fiume Bisenzio. Nei giorni scorsi, il corso d’acqua si è improvvisamente colorato di un blu intenso in località Usella, nel Comune di Cantagallo, attirando l’attenzione di alcuni passanti, che hanno provveduto ad avvertire subito le autorità preposte.
L’intervento congiunto della polizia provinciale e dell’Arpat ha permesso in un primo momento di contenere e circoscrivere il danno e, successivamente, di avviare le indagini per risalire alle cause dell’incidente. Grazie alle verifiche sui campionamenti dell’acqua si è potuto infatti identificare il tipo di sostanza inquinante, dopodiché, in seguito agli accertamenti svolti dagli agenti della polizia provinciale si è risaliti all’autore dell’imbrattamento del torrente: una tintoria di notevoli dimensioni, perfettamente in regola e provvista dell’autorizzazione integrata ambientale, che però sversava i liquidi nel torrente anziché sottoporli all’iter di smaltimento previsto dalla legge per tali sostanze, altamente inquinanti. Il titolare dell’azienda è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Prato.
“Oltre a ringraziare il corpo di polizia provinciale e l’Arpat per questo nuovo intervento congiunto a tutela della salute pubblica – dichiara il presidente della Provincia Francesco Puggelli -, vorrei anche pubblicamente esprimere la mia gratitudine verso quelle persone che, come in questo caso, ci segnalano prontamente eventuali anomalie. L’ambiente è la nostra casa, e ognuno di noi è chiamato a prendersene cura”.
Le precisazioni del sindaco di Cantagallo
Sulla vicenda interviene il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno per chiarire alcuni punti: “Lo sversamento di sostanze coloranti sul torrente Migliana da parte di un’impresa di Usella si è verificato il 20 giugno scorso, si tratta di un episodio grave ma assolutamente risolto” precisa Bongiorno, il quale aggiunge che oltre alla segnalazione del cittadino, c’è stata anche l’autodenuncia da parte della stessa azienda. “Abbiamo valutato con Arpat anche l’ipotesi di emissione di un’ordinanza di sospensione dell’attività che però non è stata necessaria”, precisa Bongiorno. L’azienda nell’autodenuncia ha comunicato all’amministrazione comunale che l’episodio è stato collegato all’errata manovra di movimentazione di prodotti chimici.