Le dimissioni del premier Conte hanno aperto la crisi di governo. Il presidente Mattarella ha avviato il giro delle consultazioni per cercare di trovare una soluzione.
Un momento delicato per il paese, che i parlamentari pratesi stanno vivendo da vicino mentre prende campo l’ipotesi di alleanza Pd-Movimento 5 stelle, un’eventualità che Antonello Giacomelli (Pd) caldeggia: “Condivido il documento approvato dalla direzione nazionale del Pd che prevede determinati punti per il governo con i 5 stelle, mi auguro che ci siano le condizioni per un governo di svolta, perché sarebbe un errore tornare al voto adesso” ha detto. Su Salvini Giacomelli è deciso: “Voleva travalicare le istituzioni accecato dalla sua bramosia, ma è stato travolto”.
“Quella tra Lega e 5 stelle era una fusione innaturale – ha commentato Erica Mazzetti di Forza Italia – l’importante era porre fine ad un governo che è stato dannoso per gli italiani”. Mazzetti non vede di buon occhio il possibile binomio Pd-5 stelle: “Per giustizia, economia e infrastrutture sarebbe un passo indietro – afferma la parlamentare – per la quale la soluzione migliore sarebbe il ritorno alle urne.
Per il voto spinge anche Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia: “Il governo deve essere l’espressione della volontà popolare. Il nostro è l’unico partito che non ha mai cambiato posizione o alleanze – ha dichiarato – la nostra idea è sempre stata una coalizione con Lega e Forza Italia, mentre adesso tutti sono disponibili ad allearsi con tutti, perfino Pd e 5 stelle, che vorrebbero governare nonostante alle ultime politiche il Pd sia stato sonoramente bocciato e la stessa cosa sia successa alle europee ai 5 stelle”.
“Qualora dovesse nascere un nuovo governo che al suo interno contiene le insegne del Pd io continuerò fieramente ad essere all’opposizione – ha detto il deputato e coordinatore regionale di Cambiamo Giorgio Silli – che pone l’accento sui temi del distretto, facendo appello ai colleghi parlamentari del territorio “per combattere con sempre maggior coraggio le battaglie per i costi delle imprese energivore del distretto, per il mantenimento a Prato del tribunale fallimentare, per dare dignità al palazzo di giustizia, per risolvere l’annosa questione dei rifiuti industriali, per migliorare la situazione del carcere della Dogaia, per implementare le misure utili riportare il distretto industriale pratese ad essere competitivo”.
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