3 Luglio 2019

Richiedenti asilo, la Prefettura studia nuovi bandi: dal 1 ottobre garantiti solo 122 posti rispetto alle attuali 447 presenze


Soltanto tre soggetti gestori e 122 posti coperti, rispetto ai 563 richiesti e alle attuali 447 presenze. Hanno avuto poche adesioni i tre bandi della Prefettura di Prato per l’accoglienza dei richiedenti asilo, per un anno, a partire dal prossimo 1 ottobre. I bandi sono stati calibrati per la prima volta sui nuovi criteri stabiliti dal decreto Salvini, tagliando i servizi per assistenza sociale, sanitaria e giuridica, mediazione culturale e linguistica, e tagliando di conseguenza anche i costi a base di gara, di circa il 28%: dai 32,70 euro al giorno a persona, si passa, con i nuovi criteri, ad una spesa media quotidiana, nel caso di Prato, di 23,68 euro per richiedente asilo (21,35 euro oppure 26,35 a seconda del tipo di struttura).
Hanno accettato le nuove condizioni tre soggetti. La cooperativa Eccoci (che ha presentato un’offerta di 21,33 euro pro-capite al giorno) e la onlus L’Aurora (21,24 euro al giorno) hanno dato disponibilità ad accogliere ciascuna 50 persone, in diverse strutture, con capienza variabile dai 6 ai 22 richiedenti asilo. Il terzo soggetto a cui la Prefettura ha concesso l’aggiudicazione provvisoria è la Croce Rossa Italiana di Prato che gestirà un centro collettivo da 22 posti.
Non hanno partecipato al bando e hanno impugnato di fronte al Tar i nuovi criteri dell’accoglienza, altri due degli attuali gestori: Coop 22 e Pane e Rose, a cui fanno riferimento oltre 300 richiedenti asilo (220 dei quali in capo a Coop 22). L’accoglienza, scaduta a maggio dopo una prima proroga, è stata ulteriormente rinnovata fino a tutto settembre, a condizioni leggermente ribassate rispetto al bando precedente (29,90 euro al giorno a persona).

Per scongiurare il rischio di avere oltre 300 richiedenti asilo senza alloggio a partire da ottobre, la Prefettura di Prato sta valutando di riaprire i termini della gara andata deserta (quella per 145 posti in centri collettivi più grandi, di capienza superiore ai 50 letti) e di bandire nuove gare per le altre due tipologie che hanno avuto una risposta inferiore alle aspettative. La prospettiva è quella di sondare la disponibilità di gestori provenienti da fuori Prato, che possano aprire strutture di accoglienza nella nostra provincia.