Vanno a due a due come gli apostoli per annunciare la Buona Novella. Con sé hanno soltanto il Vangelo e il desiderio di avvicinare le persone per parlare di Gesù. Niente smartphone né soldi, per avere un pasto si affidano al buon cuore di coloro che incontrano lungo la strada.
È iniziata lunedì primo luglio e si concluderà questo venerdì la Missione diocesana del Cammino Neocatecumenale nella città di Prato. È stato il vescovo Franco Agostinelli a volere questo importante momento di evangelizzazione nel periodo estivo. «Una occasione per ravvivare la fede nella quotidianità, mentre le persone sono immerse nella vita di tutti i giorni», dice il Presule. Perché questo fanno i quaranta «apostoli» suddivisi in venti coppie formate da giovani e qualche adulto: camminano per le strade e le piazze della città, suonano ai campanelli delle case per parlare con la gente e dire semplicemente loro: «Cristo è venuto per salvarci».
Gli aderenti del Cammino Neocatecumenale sono abituati a compiere questo tipo di esperienza, ogni anno in tutto il mondo nelle domeniche di Quaresima si riuniscono nelle piazze per annunciare il messaggio di Pasqua. Anche a Prato, dove ci sono tre comunità del Cammino presso le parrocchie di Sant’Agostino, Mezzana e all’Ascensione. Sono loro i capofila di questa iniziativa che coinvolge aderenti al movimento provenienti da Quarrata, Firenze, Scandicci, Barberino di Mugello.
Prima di mettersi in cammino a evangelizzare i giovani «apostoli» hanno vissuto tre giorni di formazione alla Versiliana, la casa per ferie della diocesi a Marina di Pietrasanta, dove in tutto erano in 130. Poi, l’ultimo giorno, hanno ricevuto il mandato da monsignor Agostinelli.
Adesso potreste trovarli per vie del centro storico, oppure a Galciana, Iolo e Vaiano, i tre paesi scelti per la Missione.
«La loro giornata tipo inizia molto presto al mattino – spiega Francesco Sferrino, responsabile pratese della Comunità Neocatecumenale – si muovono per le strade e si mettono a parlare con chi incontrano lungo la via. Le reazioni sono sempre di stupore da parte delle persone, ma non sono pochi coloro che si fermano a chiacchierare e a confrontarsi sulla propria vita. Segno che c’è un bisogno di parlare, di aprirsi». Non avendo con sé niente, neppure uno spicciolo, i giovani evangelizzatori devono arrangiarsi. Altrimenti? «Semplice: digiunano», assicura Sferrino. Si tratta dunque di una esperienza forte che lascerà un segno in questi ragazzi e probabilmente anche in coloro li incontreranno. «È una grande semina, sarà poi il Signore a raccogliere gli eventuali frutti», conclude il responsabile del Cammino.
Se volete parlare con loro li potete trovare ogni pomeriggio di questa settimana alla messa vespertina nelle chiese dentro le mura e in quelle periferiche prima citate. Giovedì sera, in occasione dei negozi aperti, saranno per le strade del centro, così come venerdì sera, l’ultimo giorno. Sabato a Sant’Agostino i quaranta «apostoli» racconteranno la loro esperienza al Vescovo.