L’Unione dei Comuni e i tre Comuni della Val di Bisenzio, insieme all’associazione Castanicoltori, si rivolgono alla Regione, e in particolare all’assessore toscano Marco Remaschi, per chiedere sostegno nella battaglia contro i parassiti della castagna, che riguarda un patrimonio economico e paesaggistico importante, ma anche la salvaguardia dell’ambiente. Al cinipide infatti, contro il quale produttori e istituzioni stanno conducendo da tempo una guerra senza interruzione, potrebbe aggiungersi anche lo Gnomo Gnosis, un fungo che annerisce la polpa della castagna e la rende immangiabile.
“L’intenzione è di scrivere alla Regione per chiedere gli strumenti per affrontare il fenomeno con interventi urgenti e risolutivi. Difendere la produzione e il patrimonio boschivo è una priorità – sottolinea Guglielmo Bongiorno presidente dell’Unione e sindaco di Cantagallo anche a nome di Morganti di Vernio e Bosi di Vaiano – In giugno sono stati condotti monitoraggi e sono in corso approfondimenti, ma a favore dei parassiti potrebbero giocare anche i cambiamenti climatici, che stressano le piante”.
“La questione è molto complessa, i ricercatori del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e dell’Università di Firenze ci stanno lavorando – spiega il presidente dell’associazione Castanicoltori della Val di Bisenzio Alessandro Bracci – Per combattere la diffusione dei parassiti il sistema migliore è un’attenta manutenzione dei boschi. È necessario pulire, potare, concimare e in presenza di fenomeni di prolungata siccità forse anche irrigare. L’appello, ancora una volta, va ai nostri iscritti e a tutti i produttori. Questa è una battaglia che richiede grande impegno, da combattere tutti insieme”.
L’ondata di caldo che si è registrata tra fine giugno e inizio luglio per esempio ha in parte danneggiato la fioritura e anche la raccolta di polline delle api, prosegue Bracci, ma bisognerà aspettare agosto per capire se potremo ancora contare su una discreta annata per le castagne e il miele. In Val di Bisenzio fra aziende, produttori di castagne e proprietari privati circa un migliaio di ettari è occupato da castagneti curati, ma l’estensione dei boschi di questa pianta è molto più alta. È quindi necessaria anche una capillare campagna di sensibilizzazione accompagnata da incentivi perché i parassiti colpiscono di più dove regna l’incuria. L’associazione dei Castanicoltori valbisentini conta 60 associati, i coltivatori di un certo rilievo sono circa un centinaio, ma i proprietari anche di piccole o piccolissime estensioni in Val di Bisenzio sono tanti, come in buona parte della Toscana.