Al via il taglio di 46 alberi infestati dal tarlo asiatico ai giardini di via Baracca FOTO
Inizierà lunedì 29 luglio il taglio degli alberi nei giardini pubblici di via Baracca, infestati dal tarlo asiatico. Le piante e gli arbusti infetti o posti nel raggio di 100 metri dagli alberi contagiati sono 46. Si tratta di in intervento straordinario per evitare che l’infestazione si propaghi alle zone limitrofe. L’intervento è già cominciato ma l’abbattimento degli alberi contagiati inizierà lunedì 29 luglio. L’Anoplophora chinensis, conosciuto anche come tarlo asiatico, era già stato trovato nel 2014 a Galciana ed è un organismo pericoloso per le piante. Infatti per obbligo di legge, imposto dal Decreto Ministeriale 12 ottobre 2012 “Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione di Anaplophora chinensis nel territorio della Repubblica italiana”, tutte le piante contagiate vanno abbattute.
Le piante e gli arbusti infetti o posti nel raggio di 100 metri dagli alberi contagiati sono 46 e successivamente verranno sostituiti da 50 alberi resistenti al tarlo asiatico, l’amministrazione comunale a tale scopo intende avviare un percorso partecipativo per la progettazione del nuovo giardino. Le operazioni per impedire la diffusione dell’insetto consistono nell’abbattere l’albero e distruggere il materiale legnoso. Successivamente il ceppo che rimane verrà trattato con appositi prodotti e coperto con una retina in modo da poter controllare se l’insetto è stato debellato, a seguire ci saranno quattro anni di monitoraggio da parte della Regione Toscana.
“È una decisione dolorosa – ha dichiarato l’assessore ai Giardini e alla città curata, Cristina Sanzò – ma non possiamo rischiare che l’infestazione di questo insetto si propaghi. E’ una prescrizione che dobbiamo seguire. Comunicheremo nel modo più efficace possibile le operazioni in programma e a settembre inizieremo un percorso partecipativo con i cittadini per progettare i nuovi giardini”.
Il tarlo asiatico è un coleottero inoffensivo per l’uomo ma molto pericoloso per le piante perché le larve scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici per nutrirsi del legno e quando completano la metamorfosi gli adulti fuoriescono dal tronco provocando dei fori di uscita del diametro di 15mm. La conseguenza di questi danni è il deperimento della pianta. Le piante a rischio sono numerose, in modo particolare le specie arboree latifoglie, ad esempio: aceri, ippocastani, betulle, noccioli, faggi, platani, querce, salici, olmi e lagerstroemie ma possono essere attaccati anche arbusti molto comuni come: rose, rododendri, cotoneastri e laurocerasi in aggiunta alberi da frutto come meli e peri.
“I giardini di via Baracca sono stati attaccati da questo parassita asiatico – ha detto il tecnico fitosanitario di Prato e Pistoia della Regione Toscana Giovanni Vettori -, regolamentato sia a livello italiano che europeo. Per fare un paragone più conosciuto questo insetto ha la stessa pericolosità della Xylella, soltanto che in questo caso è più facile provvedere ad eliminarlo. Qui in Toscana abbiamo già avuto dei casi come ad esempio quello di Galciana nel 2014 e siamo riusciti a debellarlo”.
Per combattere la presenza del Tarlo asiatico è necessario segnalare tempestivamente al Servizio Fitosanitario Regionale la presenza di insetti, adulti o di piante con sintomi di attacco, che successivamente provvederà alla verifica del caso segnalato e all’eventuale abbattimento della pianta.