Ore di attesa per la formazione della nuova giunta che dovrebbe esser presentata ufficialmente non prima di mercoledì. I dati certi al momento sono due: la riconferma di Simone Faggi, Benedetta Squittieri e Valerio Barberis e i criteri per la scelta dei membri della squadra. Matteo Biffoni, all’indomani della rielezione, ha dichiarato che avrebbe chiesto ai nuovi assessori “passione e lealtà” e che, nel prendere la sua decisione, avrebbe tenuto conto del numero di preferenze ottenute.
A complicare il puzzle, però, ci sono sia l’esigenza di immettere quote rosa (4 assessori su 9) sia di rappresentare le correnti del Pd sia le liste dentro la coalizione. Data l’insistenza che da giorni ormai circola sul nome di Ilaria Santi, presidente del consiglio uscente e recordwoman di preferenze nella lista del Pd, per l’assessorato alla Pubblica istruzione, mancherebbero all’appello due donne. Se davvero Biffoni dovesse farsi guidare dal criterio dei voti ottenuti dalle liste, la civica, forte dell’8,67% delle preferenze, potrebbe esprimere un assessore: in pole, in questo caso, ci sarebbero Rosanna Sciumbata, che ha già proposto la propria candidatura come assessore al sociale e alla sanità, e Marzia De Marzi, la presidente dell’ordine degli architetti e prima dei non eletti della lista Biffoni19, il cui profilo potrebbe essere adatto per l’assessorato all’Ambiente lasciato volontariamente da Filippo Alessi, e ai Lavori pubblici, delega che probabilmente sarà scorporata dall’Urbanistica. La quarta donna potrebbe essere Cristina Sanzò, ex presidente della commissione 2 Politiche economiche, in quota zingarettiana.
La coordinatrice dell’area dei Dems dentro il Partito democratico Ilaria Bugetti ovviamente non conferma nulla, ma parla dell’importanza che “l’area zingarettiana venga considerata” e di “idee, progetti e condivisioni” che sono stati messi sul tavolo durante una prima consultazione col sindaco. Un nome che potrebbe essere gradito anche ai Giovani Democratici, per la maggior parte zingarettiani e il cui segretario Marco Biagioni, il più eletto tra i candidati al consiglio, ha già avuto modo di dichiarare di non essere interessato, almeno in questa prima fase, a deleghe e assessorati. Sanzò potrebbe ricoprire il ruolo di assessore al Bilancio, se Monia Faltoni non dovesse essere riconfermata. E’ sicuro che Più Europa non avrà posti in giunta; rimane un rebus, invece, Demos-Democrazia Solidale, che punta in alto: potrebbe esprimere il futuro assessore alla Cultura o, nel caso in cui la Cultura dovesse tornare a Simone Mangani, il presidente del Consiglio comunale, carica che ben si attaglia ad un profilo come quello di Massimo Carlesi.