Straordinaria scoperta nel cantiere Piacenti alla Basilica della Natività di Betlemme: un fonte battesimale circolare di epoca bizantina FOTO
Un nuovo fonte battesimale, probabilmente bizantino poi traslato in epoca crociata. È l’ultima straordinaria scoperta durante i lavori di restauro della Basilica della Natività di Betlemme, diretti ed eseguiti dall’azienda pratese Piacenti Spa.
Ad annunciare la scoperta è stato Ziad al-Bandak, capo del Comitato presidenziale palestinese. Esperti italiani stanno giungendo in Cisgiordania per una migliore datazione del reperto. “Durante i lavori di recupero nella parte sud della Chiesa è stato trovato – ha spiegato Bandak – un altro fonte battesimale circolare nascosto in quello esistente ottagonale che è fatto di pietra simile a quelle delle colonne”. Presente all’illustrazione della scoperta alla stampa internazionale, anche l’imprenditore Giammarco Piacenti.
E’ questa l’ultima di una lunga serie di affascinanti scoperte del cantiere in uno dei luoghi simbolo della cristianità, eretta nel luogo dove un’antica tra-dizione ricorda la nascita di Gesù. Il centro restauri Piacenti vi lavora dal 2013, su incarico dell’Autorità Nazionale Palestinese, nella forma del Comitato Presidenziale e sotto la supervisione universitaria, dirigendo ed eseguendo gli interventi di consolidamento e di restauro, che hanno riguardato prima il complesso del tetto della chiesa, poi tutto l’apparato decorativo, restituendo al loro antico splendore un ciclo di mosaici unico al mondo.
La Basilica della Natività è una delle chiese cristiane più antiche, costruita intorno al 330 su iniziativa dell’imperatore Costantino I e della madre Elena sui resti di un tempio pagano edificato nel periodo di Adriano sui luoghi dove i primi cristiani celebravano la nascita di Gesù, e ampliato e restaurato nel VI secolo nel periodo dell’imperatore Giustiniano I.
Durante i lavori sono tornate alla luce porzioni di affresco, mosaici alle pareti, due lanterne rituali all’angolo tra la chiesa di Costantino e la chiesa di Giustiniano. La scoperta più preziosa, prima dell’antico fonte battesimale, era stata la figura di un settimo angelo a comporre la processione angelica nella decorazione a mosaico del XII secolo, di cui sono sopravvissuti circa 130 metri quadrati di tessere musive originali.
Un ritrovamento che aveva ispirato il pensiero di Papa Francesco: “Mi è stato riferito – ha disse il pontefice in un’udienza di due anni fa – che nel corso dei restauri è venuto alla luce un settimo angelo in mosaico che, insieme agli altri sei, forma una specie di processione verso il luogo che commemora il mistero della nascita del Verbo. Questo fatto ci fa pensare che anche il volto delle nostre comunità ecclesiali può essere coperto da ‘incrostazioni’… ma tutti voi, con i vostri progetti e le vostre azioni potete cooperare a questo ‘restauro’ perché il volto della Chiesa rifletta la luce di Cristo”.