Spada all’attacco su Gida: “Bloccheremo la VIA del nuovo progetto”. E ribadisce contrarietà al 5G


Aeroporto, Gida, sperimentazione 5G. Sono i cavalli di battaglia di Daniele Spada, il candidato del centrodestra al ballottaggio, in tema di ambiente. Al suo fianco oggi c’era Marilena Garnier, colei che la settimana scorsa, al momento della presentazione ufficiale dell’apparentamento (poi non andato in porto) si era definita “l’anima ambientalista che si aggiunge a Daniele Spada”. Per quanto riguarda l’aeroporto, il candidato dichiara di voler firmare il nuovo ricorso al Tar e che da parte propria è stata accolta “ovviamente in maniera favorevole l’ultima sentenza del Tar, che dà ragione ai cittadini”. Per Spada rimane vitale lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa e aggiunge:  “Se andremo noi a governare la città, ci batteremo affinché l’ampliamento di Peretola rimanga un pericolo scampato, un pericolo creato dal Pd”. Il candidato parla della firma della Via da parte del ministro Toninelli come di un “atto dovuto” e dello stesso ministro alle Infrastrutture come di un “interlocutore che sarà attento alle nostre istanze” (una lusinga nei confronti dei Cinque Stelle?).
Stretta anche sulla sperimentazione 5G, che Spada intende bloccare: “Non siamo contro l’innovazione a priori – afferma – ma vogliamo l’assoluta certezza che non faccia male alla salute. Il ministro di Bruxelles l’ha bloccata facendo valere il principio di precauzione, noi intendiamo operare allo stesso modo”. Più estrema, sull’argomento, Garnier: “Sappiamo che gli alberi sono un ostacolo per le antenne del 5G, viene il dubbio che siano stati tagliati in viale Montegrappa per questo motivo, comunque non lo so, stanno indagando i Carabinieri della Forestale sul taglio di quelle piante”.
E infine Gida. Spada non ha mai fatto mistero dell’intenzione, nel caso in cui si aggiudicasse il Comune, di spostare l’inceneritore in un’altra zona della città “meno abitata” di quella in cui si trova attualmente.  Oggi ha aggiunto che la volontà sarebbe di bloccare la Via del biodigestore e di aprire, successivamente, un tavolo interlocutorio con “Gida, industriali e cittadini” per capire quale sia “la soluzione migliore per la città”.