Il centrodestra visto dai fuoriusciti e dagli esclusi dal consiglio è una forza magmatica a trazione leghista che lascia pochi spunti alle forze moderate. Aldo Milone, ex candidato a sindaco di Prato Libera e Sicura non eletto in consiglio non nasconde il suo rammarico di non aver ottenuto numeri più alti, ma se tornasse indietro non cambierebbe niente. Ad oggi, però, ribadisce che il mancato apparentamento formale tra Spada e le liste al primo turno esterne alla coalizione di centrodestra, dopo una conferenza stampa di presentazione, è stato tra i fattori che hanno avvantaggiato Biffoni al ballottaggio: “Io lo dissi subito che non fare l’apparentamento avrebbe avuto delle conseguenze e che l’elettorato non avrebbe dimenticato, ma non sono stato ascoltato – riferisce Milone -. Se dovessi dare un suggerimento a Spada, nel caso in cui facesse davvero il capo dell’opposizione? Prendi in mano la situazione. Un po’ di esperienza l’ha avuta come consigliere di Forza Italia, ora più che mai occorre una figura rappresentativa di tutta l’opposizione e di tutto il centrodestra”, ha concluso Aldo Milone.
Non trova più una propria collocazione all’interno della sfera del centrodestra l’ex consigliere Antonio Longo, che si è dimesso da Energie per l’Italia all’indomani dell’ufficializzazione del nome di Daniele Spada come candidato a sindaco del centrodestra. Già allora Longo affermò di non volersi ricandidare, in aperta opposizione rispetto ad un candidato calato dalla Lega. Domenica sera lo stesso Longo è stato visto davanti al comitato di Matteo Biffoni al momento dei festeggiamenti, ma riferisce di esserci andato per amicizia nei confronti del consigliere civico Giacomo Sbolgi: “Ero lì per complimentarmi con Sbolgi e, avendo molto rispetto per le istituzioni nelle quali sono stati 10 anni come consigliere, ho fatto i complimenti anche a Biffoni. Non sono però passato al centrosinistra – precisa l’ex Energie per l’Italia -, mi trovo ad essere equidistante dal Pd, soprattutto questo Pd zingarettiano, e dalla Lega, che è una forza sovranista e populista non certo moderata”.
Assicura che il consigliere eletto di Fratelli d’Italia sarà il riferimento della destra moderata rimasta fuori dalle istituzioni Cosimo Zecchi, membro del direttivo nazionale del partito di Giorgia Meloni: “Adesso è necessario unirsi intorno a Daniele Spada, basta litigare, è arrivata finalmente l’ora del dialogo. Il consiglio comunale è importante, ma non esiste solo quello e il dialogo politico può svolgersi anche all’esterno – sottolinea Zecchi -. Il nostro consigliere eletto può diventare un punto di riferimento per Forza Italia e per i moderati esclusi. Se tornassi indietro, tornerei a scommettere su Daniele Spada, a cui dobbiamo dare atto che non si è mai tirata indietro nemmeno nella fase dei veti incrociati. La riflessione non va aperta su di lui, quanto sui partiti del centrodestra, adesso si deve aprire una fase di serenità e di dialogo”.
LS
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